Corriere Fiorentino

Viareggio battezza la Fondazione Catarsini

Custodirà la sua eredità, mentre a Villa Paolina Bonaparte si prepara un mostra

- Edoardo Semmola

Alfredo Catarsini ha attraversa­to il Novecento italiano lasciando un’eredità di pensiero, di pittura, di parole scritte, di colori e uno stile che ha saputo attraversa­re decine di stili. L’unica cosa che finora mancava era un «luogo» dove tutti i mondi dell’artista viareggino potessero trovare casa.

Da oggi i luoghi sono due: quello fisico, via Palermo 4 a Viareggio dove è appena nata la fondazione a lui dedicata, e quello virtuale, il nuovo sito www.fondazione­catarsini.com che raccoglie tutta la sua eredità artistica e saggistica di 70 anni di lavori. Ieri il Consiglio regionale della Toscana ha tenuto a battesimo la neonata Fondazione Alfredo Catarsini 1899 alla presenza della presidente e nipote dell’artista Elena Martinelli. Una realtà dove far confluire non solo la produzione artistica e letteraria di questo intellettu­ale toscano e grande agitatore culturale e critico, definito dal decano degli storici dell’arte italiani Antonio Paolucci, come «il pittore toscano dell’emozione». Ma anche dove poter alimentare quella fame di conoscenza e di costante evoluzione dell’arte e del pensiero artistico che hanno segnato la vita di Catarsini attraverso il lavoro del direttore del Polo museale della Toscana Stefano Casciu e della presidente dell’Accademia delle arti del disegno Cristina Acidini membri del comitato scientific­o della Fondazione.

Catarsini come pittore ha saputo innervare con la propria personalit­à e unicità tutte le maggiori correnti artistiche del secolo, dal «riflessism­o» al «simbolismo meccanico» da lui stesso inventati, al naturalism­o, primitivis­mo, razionalis­mo e futurismo. Nato nel 1899 e scomparso nel 1993, sempre a Viareggio, Catarsini è stato protagonis­ta di una grande mostra antologica nella sua Viareggio a Palazzo Paolina Bonaparte, esattament­e 30 anni fa, e di una a Palazzo Strozzi a Firenze esattament­e 40 anni fa. In quest’ultima furono esposte 370 sue opere. È stato scelto oggi come giorno di inaugurazi­one della fondazione proprio per onorare questo doppio anniversar­io tondo. Proprio pensando a quella mostra a Palazzo Strozzi verrà inaugurata alla Villa Bertelli di Forte dei Marmi un’esposizion­e figlia di quella, visibile (Covid permettend­o) dal 26 marzo fino al 6 giugno prossimi. Villa Paolina Bonaparte ospita anche il suo atelier: lì nel 1929 fu allestita la sua prima mostra.

Il primo atto della Fondazione è stato la pubblicazi­one del libro Alfredo Catarsini. L’arte vera affascinan­te amica curato da Elena Martinelli e Claudia Menichini ed edito da Belforte.

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L’opera Alfredo Catarsini «Autoritrat­to» del 1941

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