Caso AstraZeneca, appello dei medici: fatelo, è sicuro
Giani, che ha annunciato in tv il ritiro del lotto sospetto, accusa «il contesto mediatico». Nessuna indicazione a chi l’ha già fatto
Crescono le disdette degli appuntamenti per la vaccinazione con AstraZeneca dopo lo stop, anche in Toscana, al lotto sospettato di essere collegato ai tre decessi avvenuti in Sicilia. L’Ordine dei Medici lancia un appello: «Fatelo, il vaccino è sicuro». In Campania le Asl stanno richiamando chi si è iniettato quel lotto per rassicurarlo, in Toscana tutto tace.
Sull’affaire AstraZeneca, da parte del governatore Eugenio Giani arriva un appello per rassicurare i cittadini, dopo l’indagine avviata da Aifa su alcuni decessi sospetti di persone da poco vaccinate: «Capisco le preoccupazioni dei cittadini — spiega — Però di quel lotto in Toscana abbiamo somministrato dall’11 di febbraio al 24 di febbraio oltre 15 mila dosi e nessuno ha avuto problemi».
Giani, che giovedì aveva annunciato la sospensione del lotto in diretta televisiva, ora punta l’indice sul «contesto mediatico che sta portando a disdette di prenotazioni». Il tasso di rinunce da parte di chi aveva già prenotato la vaccinazione sarebbe infatti in aumento rispetto alle settimane precedenti: la Regione ieri non ha fornito dati, ma il tasso di disdette sarebbe sotto al 5%, anche se nella precedente mandata di prenotazioni si era fermato all’1,4%.
Ma i 15.743 toscani già vaccinati col lotto sospetto di AstraZeneca, invece, chi li rassicura? Se la Campania annuncia di aver già avviato le telefonate a ognuna delle persone coinvolte, per verificare il loro stato di salute e tranquillizzarle, la Regione e le Asl toscane ieri hanno tentennato per tutto il giorno, finendo poi con l’annunciare che si è iniziato a discutere come affrontare questo tema. Il problema che sarebbe sorto riguarda la privacy, la Regione senza una norma nazionale non potrebbe estrarre i nomi dei vaccinati con il lotto sospeso e inviare loro un sms con le istruzioni, in cui verrebbe spiegato che il lungo tempo trascorso dalla vaccinazione dovrebbe escludere reazioni avverse e in cui verrebbero fornito un riferimento da contattare in caso di dubbi o di problemi di salute. Quindi Firenze aspetta Roma, ancora una volta: stavolta il via libera di Aifa su come operare la sorveglianza attiva. Da parte sua l’Asl Nord Ovest invita i cittadini coinvolti a contattare i call center dell’azienda sanitaria («già presi d’assalto») o i medici di famiglia per le assicurazioni.
Anche il presidente dell’Ordine dei medici di Firenze, Piero Dattolo spiega a chi si deve ancora vaccinare che «non c’è ragione di preoccupazione: proprio oggi mia moglie, che è insegnante, si vaccina con AstraZeneca, io le ho consigliato di farlo e spero che nessuno pensi che voglia farla fuori». Dattolo aggiunge: «Chi è stato vaccinato col lotto sospetto merita di essere rassicurato personalmente, e per farlo, potrebbero intervenire i medici di famiglia. Li invito a mobilitarsi». Del resto si tratterebbe, in media, di appena 6 assistiti per ogni medico. Anche se non possono, sempre per la privacy, accedere alle liste della Regione. Ieri, l’Istituto superiore di Sanità ha chiesto a tutte le Regioni, Toscana compresa, di inviare a campione a Roma 30 dosi di AstraZeneca di lotti diversi da quello sospeso per verificarne la sicurezza. Da parte sua, il consigliere regionale di FdI, Diego Petrucci, chiede all’assessore alla Salute Simone Bezzini di riferire al più presto in aula su AstraZeneca.
Sul fronte invece delle polemiche sulle possibili vaccinazioni fatte negli hub come il Mandela Forum a persone non titolate, i carabinieri del Nas di Firenze stanno verificando le posizioni di 7 mila persone vaccinate, di cui non risulta registrata la professione. In ogni caso, sono censite con nome, cognome e codice fiscale, quindi sarà possibile rintracciarle e fare le opportune verifiche. L’Asl Centro ribadisce la sua correttezza e, in una nota, precisa che siccome lo 0,5% dei prenotati non si è presentato al Mandela Forum, sono state fatte chiamate dirette per trovare dei sostituti, ma solo «tra i soggetti ugualmente aventi diritto, al fine di non sprecare alcuna dose».
A ieri sera, la campagna vaccinale toscana era arrivata a 437 mila somministrazioni. L’associazione parafarmacie toscane si candida, se ci saranno più dosi, a fare i vaccini: «Le circa 300 parafarmacie presenti in Toscana potrebbero vaccinare 1.500 persone al giorno, 45 mila al mese».
Il presidente Dattolo «Invito i medici di famiglia a rassicurare chi si è vaccinato con il lotto sospetto»