No alcol, no party Alle 16 scatta il divieto e le piazze sono vuote
Molti agenti in strada, multe a chi non indossa la mascherina Qualche minimarket sgarra, nei supermercati scaffali off limits
Ore 16, scatta il divieto di alcol. Chiudono i bar e i minimarket e nei supermercati viene srotolato il nastro bianco e rosso dei lavori in corso per segnalare che quelle bottiglie sono off limits. È l’effetto dell’ordinanza del sindaco Nardella valida nel week end per limitare gli assembramenti e i ritrovi per l’aperitivo. E il risultato, a vedere ieri le piazze del centro, per ora sembra raggiunto.
A fine serata, le multe scattate nella prima giornata del divieto anti alcol in tutta Firenze e anti stazionamento in alcune piazze e strade del centro. Scattano solo in via Pietrapiana, perché un gruppetto insisteva a non indossare la mascherina. Ma di bottiglie in giro, dopo le 16, e anche dopo le 18, se ne vedono davvero poche. L’effetto del divieto (no alla vendita da parte di tutti i locali e negozi, anche grande distribuzione) e al consumo in strada dalle 16 pare efficace, almeno prima della notte.
Si contano sulle dita di una mano le persone che bevono alcol (due prosecchi davanti a un locale, tre bottiglie di birra in via Ghibellina) nella verifica durata 4 ore, concentrata intorno alle zone dove il sindaco Dario Nardella con un’ordinanza ha anche istituito il divieto di stazionamento: Sant’Ambrogio (da piazza Ghiberti a via Pietrapiana), Santo Spirito, Santissima Annunziata e piazza Della Repubblica.
Mezz’ora prima che scatti il coprifuoco i minimarket di Santo Spirito si preparano a tirare giù il bandone: «Oggi neanche uno scontrino» dice il gestore dell’Asia Market di via sant’Agostino (ma li vicino c’è chi giura di essere riuscito a comprare alcol). Di ragazzi, in strada, in piazza e sul sagrato se ne contano pochi, non superano i venti. Sorseggiano la loro birra, un bicchiere di vino o uno spritz acquistati dai pochi bar aperti. Qualcuno si presenta all’aperitivo sulle scalinate della chiesa con una
borsa della Coop da cui tira fuori salatini, patatine e qualche bottiglia. Lo stesso fa un gruppo di ragazzi, che poco prima ha fatto spesa nel supermercato Conad di via Santa Monaca. In piazza, prima che scatti l’ordinanza, ci sono due pattuglie della municipale e una della polizia pronti a sanzionare chiunque venga visto senza mascherina.
Alle 16, qui come nelle altre piazza, parte il richiamo degli agenti. E in contemporanea la maggior parte dei bar del rione chiudono. Chi si attarda sul sagrato con gli amici viene invitato dagli agenti ad andare via. «Ragazzi purtroppo non si può più stazionare qui dovete alzarvi e spostarvi», ripete un poliziotto. Uno solo protesta, tutti gli altri si avviano verso piazza del Carmine e verso piazza Pitti. E in pochi secondi piazza Santo Spirito si svuota. Strade deserte, serrande abbassate e tante forze dell’ordine a presidiare. Qualche assembramento si registra però
in Borgo Albizi e nelle strade non controllate, con ragazzi americani con gli zaini pieni di alcol. Anche in piazza della Repubblica i vigili si avvicinano, fanno alzare chi è seduto, spiegano (molti non sapevano). Resta il normale via vai, che continua anche altrove. Ma come scende la sera, le strade e le piazze si diradano. Anche perché molti dei locali («birboni», li chiamano i vigili) che aggiravano il divieto
Allontanati Un gruppo di ragazzi apparecchia l’aperitivo in piazza Santo Spirito, ma arrivano i vigili
Opposizioni contro «È proibizionismo, l’ordinanza di Nardella danneggia le aziende e non risolve nulla»
di asporto con un finto delivery hanno deciso di restare chiusi. Sui minimarket controllano i vigili in borghese. I supermercati delle grandi catene (Conad, Coop, Esselunga) in centro come nel resto della città hanno messo i cartelli, non vendono a chi si presenta alla cassa dopo le 16, in alcuni casi hanno steso il nastro bianco-rosso da lavori stradali davanti agli alcolici. È la cosa che fa arrabbiare il consigliere regionale di Forza Italia Marco Stella e quelli comunali di Fratelli d’Italia Jacopo Cellai e Alessandro Draghi. «È proibizionismo» attaccano i due consiglieri del partito della Meloni in un video fatto proprio davanti agli scaffali di un supermercato dell’Isolotto, impacchettati col nastro bianco-rosso. «L’ordinanza anti alcolici di Nardella danneggia aziende senza risolvere nulla» scrive Stella.