Corriere Fiorentino

E il Pd senza ministro si affidò a Letta

I Democratic­i toscani: ora Enrico sia la nostra voce. Ma i lettiani attaccano Bonafè

- Bernardini

«Sono due governi che non abbiamo né un ministro né un sottosegre­tario toscano. Mi si consenta un po’ di spirito di campanile nella regione dei guelfi e dei ghibellini». Chissà se davvero il pisano Enrico Letta, che si appresta ad essere indicato come nuovo segretario nazionale del Pd, sostituirà con la sua leadership il vulnus che il presidente della Toscana Eugenio Giani ha indicato qualche giorno fa nel corso di una trasmissio­ne televisiva su La 7.

Certo è che le aspettativ­e dei Dem toscani paiono molto alte: sia sul fronte dei rapporti tra la Toscana e il governo Draghi che su quello interno, dopo la rottura tra la segretaria regionale Simona Bonafè e gli zingaretti­ani. Alla strada segnata dal governator­e Giani mostrano di guardare anche i deputati toscani del partito: «Siamo certi che Letta saprà rappresent­are al meglio anche i valori della nostra regione, terra di buon governo democratic­o e di pluralismo delle culture», spiegano Umberto Buratti, Stefano Ceccanti, Susanna Cenni, Lucia Ciampi, Rosa Maria Di Giorgi, Martina Nardi, Andrea Romano e Luca Sani. In calce a questa nota congiunta compare anche il nome di Luca Lotti: non una pura formalità considerat­o il fatto che guida insieme a Lorenzo Guerini la corrente di Base Riformista. «Eleggiamo un segretario senza scadenza, ma credo che da qui alle prossime elezioni del 2023 sarà inevitabil­e che ci sia un momento in cui la parola passa al popolo del Pd», getta acqua sul fuoco un altro lottiano, il senatore Dario Parrini, parlando al programma «Telegram» di TeleIride. Ma gli zingaretti­ani con Valerio Fabiani citano la frase con cui Letta ha annunciato la sua candidatur­a a segretario («Non cerco unanimità, ma verità») per tor

❞ Pieroni Letta non farà altro che chiedere alla segretaria toscana di mettere da parte atteggiame­nti di rottura

nare a pungere: «Serve unità e non unanimismo di facciata. È il momento di fare chiarezza. A Roma come in Toscana», dice l’ex vicesegret­ario defenestra­to da Bonafè. «Mi auguro che questa fase di litigio si chiuda il prima possibile, c’è una crisi sanitaria e economica da affrontare», sprona tutti la sindaca di Empoli Brenda Barnini a «Il segno dei tempi» su Canale 50.

Da parte sua, Bonafè spiega di essere «pronta a lavorare per mettere a disposizio­ne le idee migliori per andare avanti» insieme a Letta. Il problema è che i lettiani toscani le chiedono da subito uno scatto. «Conoscendo Enrico — dice il consiglier­e regionale Andrea Pieroni — si collocherà al di sopra delle componenti di oggi. Come segretario dovrà metter le mani sul Pd distonico di questa regione, retto da una maggioranz­a che non lo è più, con una minoranza che è maggioranz­a congressua­le». Poi la puntura: «Bonafè non ha lavorato fino in fondo per l’unità». Ma nessuna vendetta all’orizzonte, pare: «Mi sembra di capire che Enrico non farà altro chiedere alla segretaria di mettere da parte atteggiame­nti di rottura».

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Il ritorno Enrico Letta appena rientrato da Parigi in Italia (Monaldo/LaPresse)

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