Il colpo a Firenze e la refurtiva nella canonica di don Biancalani
Preso il rapinatore che aveva ferito una donna. Il parroco: «Da qui passano in tanti...»
Lo hanno fermato alle Cascine dopo che alcuni giorni prima aveva messo a segno una rapina in via Strozzi, in pieno centro storico, a Firenze. E poi hanno perquisito la canonica di don Biancalani, a Pistoia, dove il giovane risultava aver dormito: proprio lì la squadra mobile di Firenze ha trovato anche il notebook della vittima.
La storia è emersa ieri mattina quando il tribunale di Firenze ha convalidato il fermo e poi disposto la detenzione in carcere un gambiano di 22 anni la notte dell’11 marzo, alle 3, in via Strozzi, aveva rapinato in modo violento una donna che stava rincasando.
L’uomo, secondo le ricostruzioni dei Falchi della squadra mobile che successivamente lo hanno rintracciato alle Cascine, quella notte la pedinò. Poi la avvicinò col pretesto di chiederle una sigaretta mentre in strada non c’era nessuno. La donna, spaventata, si mise a correre, ma lui le andò dietro e la fece cadere apposta, poi si avventò sulla borsa. Nonostante la passante avesse provato a difendere la sua borsa, il rapinatore la tirò a sé trascinarndola per molti metri sul selciato, fino a che la donna non mollò la presa. La vittima riuscì a raggiungere piazza della Repubblica e a chiedere aiuto.
Il colpo aveva fruttato 600 euro in contanti, un pc portatile e anche un telefonino più altri effetti personali. Il gambiano è stato individuato dai Falchi della Questura fiorentina la mattina successiva: il giovane era sul ponte che collega il tram sull’Arno per le Cascine. Al momento del fermo aveva con sé il telefonino della vittima.
Subito dopo il fermo — che ieri il gip ha convalidato disponendo che il gambiano restasse in carcere — è scattata la perquisizione nella canonica. In quelle stanze la polizia ha poi trovato il notebook della vittima. Gli investigatori della squadra mobile sono arrivati a lui grazie alle telecamere di sicurezza: il giovane, che in passato aveva richiesto asilo politico, era stato più volte identificato nella zona delle Cascine. In queste ore gli investigatori stanno cercando di capire se il giovane abbia commesso due altre rapine, sempre alle Cascine.
Nessuna reazione particolare da don Biancalani: «Non era un ragazzo che conoscevo molto bene. Era in parrocchia solo da due o tre giorni e basta, anche se non era nuovo: era stato da noi un paio di anni fa. Questi ragazzi vanno in giro per l’Italia a cercare lavoro e capita che si fermino per poco tempo, sono tutti brave persone ma ogni tanto qualche imbecille c’è». Spiega ancora don Massimo Biancalani: «In parrocchia ci sono ancora circa 150 persone, che non è facile conteggiare perché vanno e vengono. Con gli spazi che abbiamo non è certo possibile mantenere le distanze di sicurezza e altre norme. Noi continuiamo ad accogliere, ma con il Covid è ancora più complesso perché mancano i volontari che mi aiutano nella gestione degli ospiti».
Arresto convalidato Il gambiano è stato fermato alle Cascine Da alcuni giorni faceva base a Pistoia