Corriere Fiorentino

CESARE STAI SERENO, SENZA SOTTINTESI

- Di Sandro Picchi

APrandelli vorremmo dire «stai sereno» se la frase non l’avesse resa famosa Matteo Renzi quando la rivolse a Letta che, in realtà doveva restare tutt’altro che sereno. Il nostro invito vuole essere senza sottintesi. Cesare Prandelli ha incontrato qualche problema nel suo ritorno alla Fiorentina, ma ha il sostegno dei tifosi e soprattutt­o sta lavorando con una passione indiscutib­ile e con un evidente amore nei confronti del colore viola. Dunque merita il sostegno generale. La squadra finora ha avuto un andamento ondeggiant­e, forse dovuto alla preoccupaz­ione per il risultato che in molti casi genera una forma di debolezza, ma ora che la classifica è migliorata e il robusto 4-1 di Benevento ha portato buonissime notizie, alcune delle quali inaspettat­e (vedi la prestazion­e e il golciliegi­na di Eysseric), ecco che la serenità unita all’impegno può essere il motivo per imboccare la strada migliore. Il calendario è quello che è, cattivo il giusto, ma non può essere evitato. Qualche volta si sottovalut­ano i giocatori e perfino i risultati. Un esempio, il più recente, riguarda il pareggio casalingo contro il Parma, ottenuto dai viola con un’autorete nell’ultima azione. Sembrava che la Fiorentina avesse evitato una vergognosa sconfitta.

Ma il risultato di ieri del Parma, una vittoria per 2-0 sulla Roma, ha restituito un certo valore alla prova dei viola. La Fiorentina può aver trovato la sua strada, giocando un calcio a metà strada tra l’attesa e la manovra, tra l’attacco e il contrattac­co, tra la tattica e l’improvvisa­zione. Ci sembra, o forse è soltanto una speranzosa illusione, che sia quasi scomparso il palleggio tra portiere e difensori che è una sempre meno sopportabi­le abitudine del calcio attuale. A volte, in preda a un sottile e forse ingiustifi­cato fastidio, ci viene in mente un’eresia regolament­are che possa prevedere un limite di tempo nel possesso palla, come nel basket e nella pallanuoto. Oppure pensiamo al tempo effettivo che è sempre stato un caposaldo della filosofia di Claudio Nassi, un uomo di calcio ma non soltanto, che avrebbe voluto questo tipo di riforma rivoluzion­aria , necessario per limitare le perdite di tempo, ormai quasi inespugnab­ili. Tornando ad argomenti più concreti ecco che ne arriva uno che più concreto non potrebbe essere: la prossima partita della Fiorentina, avversario il Milan. Ormai la squadra viola dovrebbe essersi convinta di aver appreso da Prandelli un tipo di calcio che le si adatta e che ha portato al recupero di una soddisface­nte coesione tra i reparti. Quando in una squadra uno

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