Riguccini, il pugile ingegnere che punta alla corona mondiale
Venerdì in Messico il boxeur di Sansepolcro combatte per il titolo welter
Venerdì prossimo a Guasave, nello stato di Sinaloa, Messico, il pugile toscano Alessandro Riguccini si batterà contro il venezuelano Johan Perez per la difesa del titolo ad interim Wbc Silver, categoria welter: il Rognoso contro El Terrible. La sfida avrebbe dovuto essere per l’interim Wbc Gold, ma gli organizzatori non si sono trovati d’accordo sulle borse.
Si allontana, così, la possibilità di combattere per la categoria assoluta, ma ciò non toglie niente alla storia del boxeur biturgense che arriva a questo evento con 24 incontri, tutti vinti, e il titolo mondiale, conquistato nel 2018 e difeso con successo due volte nel 2019. Alessandro è nato a Firenze ma ha vissuto a Sansepolcro dove risiedono i genitori. Classe ’88 si è laureato in Ingegneria informatica con il massimo dei voti, più per la famiglia che per sé stesso. Ha iniziato con la kickboxing e prima di passare al professionismo si è trasferito a Cuba per allenarsi con il due volte campione olimpico di pugilato Héctor Vinent. Dopo i record a livello dilettantistico, 96 incontri vinti su 111, ha conversari quistato il titolo mondiale da professionista, gareggiando dal 2010 al 2016 e iniziando con la boxe nel 2012: «Avrei voluto giocare a calcio ma è stato mio padre ad avvicinarmi alla kickboxing quando avevo sette anni». Alessandro Riguccini è un ragazzo cui è sempre piaciuto misurarsi con nuove sfide, fuori dalla zona di comfort. Per questo è passato dalla kickboxing alla boxe e per lo stesso motivo ha scelto il Messico come Paese d’adozione: «È stata una scelta ricercata, considerato che a
Cuba non esiste il professionismo. In Messico avevo dei contatti grazie alla kickboxing e poi sono stato spinto dal fatto che è tradizionalmente riconosciuto come la patria della boxe». Allenamenti intensi, sparring ruvidi e attenta selezione dei pugili da affrontare: «Dopo il primo incontro sono stato notato dagli organizzatori che mi hanno consigliato la palestra “Barrera gym” di Jorge Barrera, fratello del campione del mondo Marco Antonio Barrera. Questo mi ha permesso di affrontare avcome Fuentes e Rojas». Tutto ciò grazie anche allo sponsor, Piccini Paolo Spa di Sansepolcro, presieduta da Marco Piccini: «Senza di lui non sarebbe stato possibile arrivare fino a qui».
Nel frattempo Alessandro Riguccini ha scelto Tijuana come città in cui vivere, scelte non facili che l’hanno portato alla conquista del titolo mondiale ad interim Wbc Silver: «È stata una grande soddisfazione, anche perché ho battuto Andres Villaman, un pugile che arrivava con un record immacolato. Per me è un onore portare questa cintura». Quando faceva kickboxing era una furia, la boxe è diversa e dove difetta nella scherma si rifà nella violenza dei colpi. Il suo destro è spaventoso, grazie alla incredibile muscolatura delle gambe che gli permette di portare il colpo con tutto il corpo. Venerdì i suoi fan toscani cercheranno di seguirlo in streaming e faranno il tifo per questo ragazzo che ha scelto la boxe come modo di vivere e che a quasi 33 anni sta cercando di assestare bene tutti i colpi a disposizione.