La difesa dei quarantuno sindaci
L’ira dei commercianti: «È tutto aperto, Firenze Rossa è inutile». La replica: «Era inevitabile»
La Regione in Arancione aspetta che sabato alle 14 cambino colore anche le Zone Rosse di Prato e di Firenze. Ma le categorie sono in fibrillazione e parlano di «farsa». Tutti i sindaci della Città Metropolitana ribattono: scelta giusta per contagi e situazione nelle terapie intensive. Giancarlo Landini di Santa Maria Nova incalza: «Giusto mantenere la Zona Rossa a Firenze, gli ospedali sono ancora in sofferenza».
«Le zone rosse potranno riaprire il prossimo fine settimana». Il presidente Eugenio Giani ha fissato la scadenza della Zona rossa per Firenze, Prato e altri 9 Comuni tra il pisano e il senese sabato 17 aprile alle 14. Così da «introdurre un elemento di speranza per le attività produttive» per un «fine settimana di riaperture». Inoltre, mettendo l’orario alle 14 (sempre che torni in Arancione) si escludono problemi per le scuole: le superiori, nel caso, torneranno in presenza al 50% lunedì 19. Ma dietro le parole c’è di più.
È anche un modo per provare a tenere calmi ristoratori e commercianti: nelle aree ancora con provvedimenti più rigidi sta montando la protesta. E i sindaci (senza distinzione di colore, anche se almeno 37 sono Pd) di tutta la Città Metropolitana difendono la scelta di restare Rossi. Lo fanno contro le critiche delle opposizioni (il consigliere regionale Marco Stella ha attaccato il sindaco Dario Nardella per aver «spinto» verso la scelta, «una pugnalata alle attività commerciali») ma soprattutto delle categorie economiche. Confcommercio è pronta alla «disobbedienza civile», Confartigianato parla di Zona Rossa come «una farsa: vediamo gli assembramenti che permangono sempre e comunque, in qualsiasi colore. Ormai è chiaro che i contagi non avvengono nei ristoranti o nei negozi, ma in ambito domestico». Ma a sorprendere è Confesercenti: «Le Zone Rosse come sono disegnate adesso non hanno senso perché praticamente è tutto aperto (industria, servizi, tanti codici Ateco) eccetto ristorazione, ambulanti e tre quarti delle categorie del commercio di vicinato ritenute chissà perché inessenziali e “fonti del contagio”». Quindi ora «fissiamo le riaperture con protocolli di sicurezza».
I sindaci ribattono: «Siamo consapevoli delle difficoltà per categorie economiche e scuole, con le seconde, terze medie e superiori ancora in dad, ma si tratta di un sacrificio di 5 giorni in più, necessario per poter contenere i contagi, con la speranza di poter tornare in Arancione dal prossimo fine settimana». Le decisioni sono state prese su un territorio che riguarda «metà della popolazione toscana e dove si concentrano importanti centri ospedalieri che subiscono una pressione non più sostenibile».
È quello che ricorda il presidente della Fondazione Santa Maria Nuova Onlus, Giancarlo Landini: «La situazione nei nostri ospedali non consente assolutamente il passaggio in Arancione. Forse dovevamo mantenere tutta la Toscana in Zona Rossa, ma se i dati indicano che ci sono le condizioni per cambiare colore, allora ha fatto bene la ReSono
Il rompicapo dei colori Firenze e Prato dovrebbero tornare Arancioni dalle 14 di sabato Landini (Asl Centro): ospedali in crisi, era meglio che tutti restassero Rossi
gione. Firenze però no: qui gli ospedali sono in sofferenza». Ci sono «più di 500 pazienti Covid ricoverati tra Santa Maria Nova e Careggi. Più di 300 lowcare, oltre 100 in rianimazione». E lancia un allarme: «Abbiamo persino dovuto calibrare il numero di pazienti tra i reparti per non sovraccaricare la portata di ossigeno.
malati che hanno bisogno di una quantità di ossigeno enorme. Abbiamo richiesto al Commissario straordinario Figliuolo altri 40 ventilatori che ci mancavano e sono arrivati». Insomma, «passare nel fiorentino alla Zona Arancione sarebbe stato un messaggio fuorviante alla popolazione». È quello che dice in sostanza anche l’Ordine dei Medici. D’altra parte, in Toscana abbiamo 207.986 positivi al Coronavirus, 1.177 in più rispetto a venerdì. In terapia intensiva ci sono 286 persone, 28 i nuovi decessi.