«La nostra campagna sui vaccini è vincente Presto un numero verde»
Giani: «Le cinque tabelle pubblicate da Draghi ora ci vedono ai primi posti Abbiamo fatto quello che potevamo sulla base dei vaccini a disposizione»
Eugenio Giani ribatte alle critiche sulla campagna vaccinale e annuncia: un numero verde per i vaccini.
Una difesa del lavoro della campagna vaccinale, dei propri assessori, con qualche ammissione di «confusione fisiologica». Con Eugenio Giani facciamo il punto sulla situazione della pandemia, sul Recovery, sul ruolo politico della Toscana. Ma si corre il rischio di non partire: la polemica sulla sua mancata presenza all’ultima Conferenza Stato Regione lo fa arrabbiare.
Presidente: è vero, la conferenza Stato-Regione è stata convocata un’ora e mezzo prima, mentre c’era il Consiglio regionale con la mozione di «non apprezzamento» dell’assessore alla Salute Simone Bezzini. Ma non poteva mandare la vicepresidente Stefania Saccardi alla Conferenza? O lasciarla in Consiglio? Sennò per essere presenzialisti non si è presenti.
«Stavo partecipando al Consiglio regionale dove stavo difendendo l’attività della giunta. Il governo ci ha chiesto all’ultimo minuto di partecipare a una riunione in cui c’era solo da ascoltare, dove ho mandato un mio stretto collaboratore. Basta, mi pare una polemica assurda. Se vogliamo parlare solo di questo possiamo anche finirla qua».
C’è tanto di cui parlare, presidente. Campagna vaccinale: avete vaccinato più personale sanitario che in altre regioni ma anche quelli non in prima linea, non solo amministrativi. Non è stato un errore?
«La nostra campagna si sta rivelando vincente: lo dimostrano le 5 tabelle pubblicate dal presidente Draghi. Tra i 70 e 79 anni siamo secondi in Italia per vaccinati, negli over 80 decimi. Certo, partivamo dalle ultime posizioni. Ma nelle Rsa siamo tra i primi. Per gli operatori sanitari siamo primi, per gli insegnanti all’81%. Le nostre scelte vaccinali sono le migliori d’Italia, lo dice l’agenzia di analisi Youtrend».
Col senno di poi, vaccinereste ancora il personale sanitario non in prima linea?
«Secondo i nuovi parametri del commissario Figliuolo abbiamo fatto bene. Il personale sanitario non operativo oggi deve essere vaccinato per legge, anche quello che svolge funzioni sociosanitarie in ambienti libero-professionali».
Ma è stato lo stesso Draghi a mettere in dubbio proprio le scelte operate da alcune Regioni: e tutti hanno pensato che si riferisse alla Toscana.
«Ma di che parliamo! Leggetevi le tabelle di Draghi...».
Ha ragione sul complesso dei vaccini (prima dose più dosi complete). Però se si guardano i cicli completi (anche seconda dose data) per gli over 80 siamo penultimi... Ma presidente, non abbiamo perso tempo, per la preparazione della giunta, arrivata dopo un mese e con assessori non di competenze immediate, anche alla sanità?
«Non sono ancora passati sei mesi dall’arrivo della nuova giunta, il bilancio lo farò più avanti. Trovo spirito di squadra, vedo assessori che entrano nel loro ruolo».
L’assessore alla Salute Simone Bezzini sembrava stanco, quasi sopraffatto dalla situazione. È stato necessario un suo intervento per spingerlo a continuare?
«Ci siamo messi d’accordo sulle cose da seguire con più attenzione. Simone è in grado di fare squadra».
Il nuovo piano del Commissario Figliuolo che impatto avrà sulla campagna vaccinale toscana?
«Non cambia nulla. La circolare di Figliuolo sembra ripercorrere le linee su cui ci siamo concentrati nell’ultimo mese. Usiamo il vaccino Pfizer sugli over 80, l’AstraZeneca per i 7079 e Moderna per i fragili».
Gsk pare l’unica azienda toscana già pronta a produrre vaccini: ci saranno novità?
«Finora non c’è stata nessuna richiesta. Ora ci stiamo concentrando con Tls sull’anticorpo monoclonale. Ci sono 100 mila dosi in fase di industrializzazione, saranno utili per alleggerire il fronte dei ricoveri».
Ora aprirete gli hub per gli over 80. Non si poteva farlo a febbraio? La decisione di puntare solo sui medici di famiglia per gli over 80 non è la causa di un ritardo ?
«Partite da un presupposto che non condivido: abbiamo fatto quello che potevamo sulla base dei vaccini a disposizione. Non potevano dividere i vaccini tra medici di famiglia e altri canali. Questa settimana avremo una dotazione Pfizer che integra quella normale: già (poco) questo fine settimana, molto di più il prossimo e quello del 25 aprile potremo fare vaccinazioni negli hub».
Gli avvocati vaccinati sono stati un caso. Ci dice come è andata davvero in Toscana?
«Non ho partecipato a questa scelta, è stata presa all’inizio della campagna vaccinale e mi rimettevo al Dipartimento sanità. Da quello che ho capito, il governo ha dato indirizzo di coprire le categorie essenziali: sanità, insegnanti e giustizia. C’era una circolare del ministro Bonafede che diceva: vaccinate con rapidità e efficienza tutto il comparto giustizia. Per 20 giorni tutti, magistrati e avvocati, hanno avuto accesso ad AstraZeneca. Poi gli indirizzi sono cambiati: ma noi per primi avevamo chiesto al governo di andare per classi di età. Ma si sta parlando di 10 mila AstraZeneca usati per tutto il comparto giustizia su 129 mila erogati in totale: è un caso che non merita l’attenzione mediatica che si è voluta dare».
I sindacati chiedono un sistema di prenotazione più semplice per i fragili. Il Click day è stato evidentemente un errore.
«Se hai 60 mila fragili da vaccinare e solo 15 mila vaccini, chi non ha avuto accesso è rimasto scontento, gli altri contenti. Nella prima fase abbiamo messo nella possibilità di prenotazione tutti. C’è stata un po’ di confusione, è indubbio ma è fisiologica».
I sindacati dei pensionati hanno fatto notare che molti anziani hanno difficoltà con l’accesso online...
«Per gli over 80 non ci sono problemi, già 218.376 si sono vaccinati coi medici di famiglia. Per i 70-79 il problema è oggettivo, dal momento che sono 410 mila: 129 mila hanno già la prima dose, siamo secondi dopo il Veneto. Ma se arrivano per il momento 9.500 AstraZeneca, come fai con questi numeri se non a metterli nel portale? È un terno al lotto ma trasparente e oggettivo. Poi ci sarà un momento in cui saremo noi a chiamare le persone che mancano. Cercherò di fare di più: per chi ha problemi con l’online istituiremo un numero verde».
Come e quando vaccinerete gli under 60?
«Abbiamo le nostre idee: ma senza sapere quanti e quali e quando arrivano i vaccini, come si fa a dirlo? In prospettiva c’è da usare tutti i Pfizer per completare i vaccini agli over 80, e poi rafforzare con Pfizer i Moderna per gli estremamente fragili. Il canale AstraZeneca e Johnson & Johnson sarà per l’età 70-79».
Quanti sono gli operatori sanitari che hanno rifiutato il vaccino?
«Mi dicono tra il 5 e il 10%. Ma dentro c’è anche chi non l’ha fatto perché era malato, ha avuto il Covid quando è stato chiamato, aspettava il vaccino più congeniale, ha patologie. Valuteremo dopo».
Recovery fund. Nel piano nazionale non ci sono particolari indicazioni per la Toscana, tutto passerà dai bandi a cui parteciperete. Avete pronto il piano?
«Sono stato uno dei 5 presidenti, in conferenza Stato-Regioni, a interloquire con Draghi sul nuovo approccio del premier, a cui riconosco una volontà di considerazione delle Regioni molto forte. Ci ha dato un ruolo: supervisionare i progetti di Comuni e Province. La prossima settimana incontro tre ministri chiave: Transizione ecologica, Economia e Tesoro».
Lei ha una maggioranza ampia. Quale è il ruolo di Italia Viva nelle difficoltà di questi mesi? Da loro sono arrivate più critiche che proposte...
«In giunta, con la mia vice Stefania Saccardi, mi trovo molto bene. In consiglio spero ci sia sempre più una integrazione e compattezza tra le forze di maggioranza».
C’è una critica di fondo, sul periodo in cui è stato presidente: la Toscana sembra aver perso autorevolezza e peso politico a livello nazionale.
«La Toscana sta uscendo come una delle migliori sul piano vaccinale. L’autorevolezza sta nelle tabelle del presidente del consiglio dei ministri, il sistema sanitario toscano ne esce bene. La politica toscana meno presente? Ha sofferto, in questi ultimi anni, una scarsa presenza nelle istituzioni di governo. Mi pare che, con il pisano Enrico Letta segretario del Pd e la scelta del sottosegretario ai Rapporti con il parlamento, Caterina Bini, stia recuperando questo ruolo nazionale».
❞ La confusione con il Click Day? Era fisiologica ma è un sistema trasparente, per chi ha problemi con il web faremo una linea telefonica. Non ero alla conferenza Stato-Regioni? C’era solo da ascoltare...