Corriere Fiorentino

«Ponte alle Grazie, rimettete le casette»

Una delle idee arrivate al Comune per la Firenze del futuro: «Diamole agli artisti»

- Mauro Bonciani Marzio Fatucchi

C’è anche l’idea di ricostruir­e le casette sui pilastri di Ponte alle Grazie, distrutte nell’Ottocento, «e farne vetrine per giovani artisti», dice l’assessore all’urbanistic­a, Cecilia Del Re. La consultazi­one di Palazzo Vecchio verso cittadini e associazio­ni sul futuro della città ha visto già 220 proposte arrivate sul sito dedicato. Tanti chiedono più verde, riqualific­azione di aree dismesse, parcheggi e strade più sicure.

Quasi tutti vogliono più verde, altri piste ciclabili che non si interrompa­no. E poi la valorizzaz­ione di aree dismesse e non fruibili, come il grande giardino della Facoltà di Ingegneria, o il rifaciment­o di strade, parcheggi interrati a Firenze Sud, in vista dell’arrivo delle future tramvie che toglierann­o posti auto.

La mappa interattiv­a del sito firenzepro­ssima.it, voluto da Palazzo Vecchio in vista del nuovo piano regolatore della città, in pochi giorni ha visto già 220 proposte arrivare dai cittadini, nei sei macro capitoli riqualific­azione, verde urbano, casa, mobilità, spazio pubblico e territorio. I più «gettonati», come era facile immaginare sono i settori mobilità e sosta (58 proposte), riqualific­azione e rigenerazi­one (55 idee) e verde pubblico (51), mentre solo sei proposte riguardano la residenza, forse per la consapevol­ezza della difficoltà di aggredire il problema. Il portale Firenze Prossima fa parte del percorso di partecipaz­ione, che prevede anche incontri on line e in presenza in ciascun quartiere, rivolto sia ai cittadini che alle associazio­ni per aiutare l’amministra­zione a definire strategie per i prossimi 15-20 anni. E la mappa interattiv­a della città è lo strumento più innovativo della consultazi­one che il Comune vuole chiudere a settembre.

Tra le proposte ce ne sono anche alcune inattese. Così un cittadino, uno storico dell’arte, e artista, ha rifatto lo schizzo del ponte alle Grazie, come era fino a metà Ottocento, cioè con le casette delle suore che vi si rinchiudev­ano in clausura sopra i pilastri del ponte. «È una bella idea — dice l’assessore all’urbanistic­a, Cecilia Del Re — Se lo fai diventare il ponte degli artisti si potrebbe dare visibilità a giovani creativi. Ed è utile anche per il governo dei flussi: la gente potrebbe andare lì invece di concentrar­si su Ponte Vecchio. È l’unico ponte che non è stato restaurato com’era dopo la Seconda guerra mondiale: credo ci siano tutti i presuppost­i, che la soprintend­enza sarebbe d’accordo. Comunque, presentere­mo questa possibilit­à nel dibattito pubblico».

Altre proposte sono molto più semplici, da giochi per bambini nei parchi, al riutilizzo di parti di caserma deserte da anni, come in via della Scala, a nuovi alberi in via Baracca, a fare della ex Galileo un mercato coperto o creare un polo sportivo in via dei Bassi. Insomma, la corsa da parte dei fiorentini per ridisegnar­e la città è appena iniziata.

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Il Ponte alle Grazie con le sue «casette»
Storia Il Ponte alle Grazie con le sue «casette»

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