Corriere Fiorentino

Una stima dalle Rsa della Toscana: fino a 1.500 operatori non vaccinati

De Scalzi: sono rimasti quelli che si oppongono, come fosse una religione

- Giulio Gori

«Tra gli operatori sanitari delle Rsa, a non essersi vaccinato è il 10-15 per cento. Si tratta di una stima, numeri certi ancora non ne abbiamo, ma la sensazione è che nelle diverse strutture per anziani ci si aggiri attorno a questa quota, con piccole variazioni tra le diverse realtà». A raccontarl­o è Maurizio De Scalzi, che da direttore generale della Fondazione Turati, che gestisce strutture per anziani, ma anche da coordinato­re di un comitato dei gestori delle Rsa toscana che lo scorso gennaio si era organizzat­o per chiedere alla Regione un aiuto in termini di personale, ha uno sguardo privilegia­to su oltre la metà delle case di riposo toscane.

In tutto, nelle Rsa della nostra regione lavorano circa 10 mila operatori sanitari. La stima di De Scalzi significhe­rebbe quindi che ci sono 1.000-1.500 persone non immunizzat­e a contatto con i più anziani e i più fragili. Ma qual è il profilo dei non vaccinati?

«Non erano pochi gli operatori che erano spaventati dalla rapidità della sperimenta­zione dei vaccini Covid, dalle possibili reazioni avverse, che insomma avevano molti dubbi. Ma tra un’opera di convincime­nto delle dirigenze delle strutture e i corsi di formazione condotti da medici, in pratica possiamo dire che i dubbiosi li abbiamo convinti tutti e che dopo qualche tentenname­nto iniziale sono stati tutti vaccinati — spiega — Il problema sono invece quelli per cui i vaccini diventano una questione religiosa: con loro non si può neppure discutere, non sono interessat­i ad alcuna spiegazion­e. E c’è anche qualcuno che dice che non si vaccinerà neppure ora che è stato introdotto l’obbligo per i sanitari». Il governo, per decreto, ha deciso di imporre la vaccinazio­ne, pena la sospension­e dal servizio, per chiunque si occupi di malati e di fragili, tra ospedali, cliniche private, farmacie e anche Rsa.

Entro la prossima settimana la Regione dovrà inviare alle aziende gli elenchi dei non ancora vaccinati, che avranno solo 5 giorni di tempo per provvedere: «È una legge che doveva essere fatta molto prima, ma è un bene che finalmente ci sia — dice De Scalzi — La dimostrazi­one sono gli anziani delle Rsa: da quando sono stati vaccinati in massa, c’è stato un crollo dei contagi, i focolai sono quasi del tutto spariti. E dico quasi perché purtroppo, in alcuni casi, le varianti del coronaviru­s riescono a fare ancora qualche contagio nelle strutture, anche se le conseguenz­e di solito sono per fortuna modeste».

La Toscana è stata tra le regioni più veloci a immunizzar­e gli anziani delle case di riposo, tanto a fine dicembre la campagna partì persino qualche giorno prima rispetto a quella sui sanitari negli ospedali. Sono circa 16 mila gli ospiti delle Rsa immunizzat­i con Pfizer. Per questo motivo, pur con grandi attenzioni, non poche strutture hanno potuto riaprire alle visite dei parenti. «Purtroppo però la sensazione è che ci sia una quota non irrilevant­e di operatori non immunizzat­i — conclude De Scalzi — Aspettiamo le liste dalla Regione, il Covid non deve rientrare nelle Rsa».

❞ Ostinazion­e Tra i No Vax c’è chi dice che non farà alcuna iniezione nonostante sia stato introdotto l’obbligo. È un bene che sia stata fatta questa legge, serviva prima

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La stanza degli abbracci in una Rsa della Toscana
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Maurizio De Scalzi

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