Elia, il goleador parrucchiere di Grosseto L’attaccante biancorosso Galligani negli spogliatoi è una celebrità: «Il nostro mani di forbice»
campo colleziona gol e assist, negli spogliatoi dello stadio Zecchini taglia i capelli. Ai compagni di squadra e ora pure al vicepresidente Simone Ceri: colpa, in questo caso, di una scommessa.
Elia Galligani è il «tuttofare» del Grosseto (decimo nel girone A di serie C, in corsa per i playoff), attaccante di ruolo, parrucchiere per diletto. O, come la definisce lui, «passione». Bravo con i piedi (7 gol e 7 assist alla prima stagione tra i professionisti) ed anche con le mani, ascoltando e osservando le reazioni dei «clienti», ovvero «i giocatori che si fidano di più», specifica Galligani (nato a Viareggio, 29 anni a giugno) riferendosi a Ciolli, Barosi, Moscati e Gorelli, per citarne alcuni. A loro si è aggiunto Simone Ceri, «tradito» da una battuta rivolta la scorsa settimana all’attaccante, che non segnava dal 28 febbraio: «Quando farai gol, mi taglierai i capelli». Lui, quella frase l’ha presa sul serio. Tanto da concepirla come una scommessa. Vinta alla prima partita giocata, la vigilia di Pasqua, con la rete alla Giana Erminio. Per la quale il vice-presidente (nipote di Mario, il patron) aveva esultato non poco, salvo poi ricordarsi del peIn gno, «pagato» venerdì mattina: un evento trasmesso sulla pagina Instagram ufficiale del club, scatenando commenti e reazioni a volontà.
«Quel taglio lo avevo fatto solo una volta. Mi sono preparato guardando dei tutorial su Youtube, cercando poi di replicarli», racconta il giocatore. Che da Ceri si è visto consegnare una maglia con la scritta «Elia mani di forbice» sotto l’11 (il suo numero di maglia) e lo stemma del Grosseto. Il taglio potrebbe addirittura tramutarsi in una rasatura se Galligani oggi a Como dovesse siglare un altro gol. «Ma solo se faremo punti», precisa il vicepresidente. Al di là della scommessa, l’attaccante — dotato persino di un kit personale — porta avanti con impegno la propria passione, messa in pratica sin da ragazzo, prima con gli amici, poi con i compagni di squadra. «Io do sempre il massimo. In campo e fuori. E se un taglio non mi convince appieno, l’indomani lo correggo. Col tempo sono migliorato», riconosce Galligani, che provvede anche per se stesso.
«Negli ultimi 10 anni il parrucchiere mi avrà visto 5-6 volte», scherza. Meno dei gol segnati in campionato (7), con il pensiero (stupendo) della doppia cifra. Dovrebbe realizzarne 3 in 4 partite. «È difficile, ma mi spiacerebbe non riuscirci. Come mancare i playoff», confessa Galligani. Che non esclude, una volta detto addio al calcio, di diventare un parrucchiere di professione. «Magari aprirò un negozio a Viareggio...».