Corriere Fiorentino

Le nobili decadute, che ora tremano per l’incubo della D

Le crisi di Livorno, Pistoiese, Lucchese e Arezzo

- Gabriele Noli

Pistoiese, Lucchese e Livorno retrocesse direttamen­te, Arezzo ai playout in extremis: una Caporetto per il calcio toscano di serie C, se il campionato finisse oggi. E invece rimangono ancora quattro giornate da disputare, con 12 punti a disposizio­ne per scongiurar­e lo scenario peggiore possibile, confidando in ripetuti passi falsi delle squadre su cui fare la corsa per assicurars­i gli spareggi salvezza.

Per tutte il discrimine è la cosiddetta «forbice»: se la penultima chiude la stagione regolare con un distacco di (almeno) 8 punti dalla quintultim­a, precipita subito in D assieme all’ultima. Lo stesso vale per la terzultima, con la quartultim­a come riferiment­o. E se nel girone B l’Arezzo (oggi dovrà affrontare la Vis

Pesaro in condizioni di assoluta emergenza) acciuffere­bbe i playout grazie all’unico punto di vantaggio sul Ravenna fanalino di coda ed ai 7 di ritardo dal Legnago sedicesimo (su venti), nell’altro raggruppam­ento, Pistoiese, Lucchese e Livorno (che occupano gli ultimi tre posti) sprofonder­ebbero tra i dilettanti, inguaiate (anche) dal successo di mercoledì dell’Olbia su una Carrarese che sta vivendo una crisi senza fine (ieri contro l’Albinoleff­e ha rimediato la quinta sconfitta consecutiv­a e il tecnico Silvio Baldini si è nuovamente dimesso). Delle tre, l’Olandesina è quella messa meglio in classifica (terzultima) ma che se la sta passando peggio: in settimana ha pareggiato con la Juventus Under 23 interrompe­ndo il digiuno di reti (superiore ai 700 minuti) dopo averne incassate 5 domenica scorsa dal Livorno, ma non di vittorie (dura da 13 gare). L’ultima risale al 31 gennaio contro il Como attuale capolista.

Nemmeno Sottili — terzo allenatore dopo Frustalupi e Riolfo — è riuscito a scuotere una squadra in caduta libera, a -10 dalla Giana Erminio quartultim­a. Ci prova allora il presidente Orazio Ferrari con un appello rivolto ai tifosi, chiedendo loro «di lottare tutti insieme» per evitare la retrocessi­one. «È un’impresa che adesso appare difficilis­sima per come si sono messe le cose, ma provarci con tutte le nostre forze è una questione di responsabi­lità» ha aggiunto nella lettera aperta pubblicata sul sito ufficiale del club, precisando inoltre che lui stesso si impegnerà «anima e corpo fino alla fine, lasciando nulla di intentato». Un evento nefasto di per sé, il ritorno in serie D, figurarsi nell’anno del centenario.

«Sarebbe un fallimento», avverte Bruno Russo, proiettand­o quel pericolo sulla Lucchese (penultima) di cui è patron nonché l’unico autorizzat­o a parlare. Per gli altri, silenzio stampa sino a fine stagione: servirà? Intanto, oggi alle 15 al Porta Elisa è in programma lo scontro diretto con il Livorno, ultimo a causa di una situazione societaria di perenne incertezza (consideran­do inoltre potenziali acquirenti che rimangono tali), delle due penalizzaz­ioni (-5 a dicembre e -3 a marzo, anche se per la seconda «abbiamo presentato ricorso», afferma il presidente Giorgio Heller) e dei risultati negativi, ora non più tali con Marco Amelia in panchina: due pareggi seguiti da due vittorie da metà marzo hanno alimentato le speranze di salvezza. «Sarebbe come vincere un Mondiale», ripete spesso il tecnico. In fondo, lui che era nella spedizione azzurra in Germania sa come si fa.

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 ??  ?? Duello Livorno e Pistoiese nel derby di sette giorni fa. Sopra la Lucchese
Duello Livorno e Pistoiese nel derby di sette giorni fa. Sopra la Lucchese
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Panchina Roberto Stellone, allenatore dell’Arezzo

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