Protesta a Scandicci Centinaia in coda, ma il vaccino non c’è
Scandicci, centinaia in fila infuriati. Assalto dei maturandi alle prenotazioni
Caos vaccini e maxi protesta ieri a Scandicci, dove centinaia di cittadini sono rimasti in fila infuriati e molti non hanno avuto la dose. «Un errore nelle prenotazioni». E dai maturandi c’è stato un assalto alle prenotazioni.
Un fiume di ragazzi ha deciso di fare il vaccino: ieri, alle 18, è stata aperta la possibilità di prenotare per i 30.400 maturandi toscani e la risposta degli studenti è stata positiva: 7 mila prenotazioni nei primi cinque minuti, 16 mila in un’ora e mezzo. Ci sono stati però anche 500 delusi, che si sono trovati la strada sbarrata perché le loro scuole, alcune delle realtà private o paritarie della Toscana, non risultavano nell’elenco dell’Ufficio scolastico regionale: chi ieri è rimasto fuori potrà prenotare domani, la Regione farà un’integrazione della lista.
Ieri c’è stato il via libera anche per gli ultimi over 30, i nati nel 1990 e 1991, mentre da domani si partirà con gli under 30. Entro la fine della prossima settimana saranno raggiunti tutti gli over 16.
Nella campagna vaccinale non mancano gli intoppi. Un overbooking involontario manda infatti il tilt un hub, con «centinaia» di persone rimandate a casa senza la dose. È successo ieri al Centro Rogers di Scandicci, dove sono dovuti intervenire i carabinieri per placare la furia della folla, perché i vaccini non erano abbastanza. Tra i testimoni, l’ex sindaco di Lastra a Signa Carlo Moscardini, anche lui arrivato a Scandicci per fare il vaccino: «Io ci sono riuscito, anche se per via del caos con un’ora di ritardo. Ce l’ho fatta perché dovevo fare Johnson & Johnson, chi invece doveva avere Pfizer è rimasto a bocca asciutta — racconta — Quel che successo è scandaloso: dare un appuntamento e poi non far trovare il vaccino è grave. Fuori c’era il delirio, centinaia di persone giustamente infuriate, in un assembramento enorme. Per gestire la situazione sono arrivati i carabinieri, ma è stato difficile persino per loro». Dall’Asl non arriva il dato sugli esclusi, ma assicurano che tutti saranno recuperati. E ricostruiscono l’accaduto: «A volte, con gli incastri dei richiami, si rischia di dare qualche appuntamento di troppo: se in un hub si possono fare mille vaccini, ma ci sono 200 richiami, è chiaro che bisognerebbe dare non più di 800 appuntamenti per le prime dosi — spiega Renzo Berti, direttore della Prevenzione dell’Asl — Ogni tanto un errore può succedere, ma si cerca di correre ai ripari. Visto che ieri (venerdì, ndr), c’erano posti disponibili, abbiamo anticipato alcuni appuntamenti di un giorno, ma una parte degli utenti non ha visto il messaggio e si è presentata all’hub oggi (sabato, ndr)». Ma è stato solo il problema minore, spiega ancora Berti, il grosso dei senza dose ieri è stato rappresentato chi doveva fare il richiamo: «Avevano fatto la prima dose il 15 maggio e avevano il secondo appuntamento per il 5 giugno. Ma dopo che i richiami sono stati allungati da 21 a 42 giorni, quelle persone dovevano essere avvisate del rinvio al 26 giugno. E invece non hanno ricevuto l’sms dalla Regione».
In Toscana, ieri, ci sono stati 154 i nuovi casi positivi, con 8 decessi. Negli ospedali, continua la discesa dei ricoverati: 407 (38 in meno), di cui 96 in terapia intensiva (5 in meno).