Corriere Fiorentino

«Giustizia per Nicco» In 200 con il babbo al consolato spagnolo

La protesta Corteo a Firenze con la famiglia il sindaco Fallani e l’assessore Funaro Cartelli e striscioni davanti alla sede diplomatic­a. Il padre di Niccolò: «Non vogliono darci giustizia»

- Antonio Passanese

Hanno striscioni e cartelli, tutti con il volto giovane di Niccolò Ciatti, ucciso 4 anni fa a Lloret de Mar. In 200 si sono ritrovati, dopo un corteo, sotto il consolato spagnolo di Firenze per chiedere giustizia. «Ma secondo gli avvocati la Spagna difficilme­nte farà iniziare il processo nei prossimi 60 giorni» dice il padre di Niccolò, «e l’assassino sarà liberato».

«Il 12 agosto, giorno dell’anniversar­io dell’omicidio di mio figlio, io sarò sulla sua tomba a pregare e a piangere mentre uno dei suoi assassini potrebbe essere rimesso in libertà e fuggire per chissà dove». Dal 2017 la famiglia di Niccolò Ciatti rivive senza fine la tragedia di quella sera, in attesa di ricevere quella giustizia che la magistratu­ra spagnola «proprio non vuole darci». È per questo che ieri pomeriggio babbo Luigi e mamma Cinzia, insieme ad altre duecento persone, si sono ritrovati nel centro di Firenze per chiedere giustizia per Niccolò e per sollecitar­e l’inizio immediato del processo che, ad oggi, vede imputati due dei tre ceceni che 4 anni fa ammazzaron­o di botte Niccolò in una discoteca di Lloret de Mar. La lunga marcia per Nicco, iniziata da piazza della Repubblica, è terminata in via dell’Agnolo, davanti al Consolato onorario della Spagna, con un minuto di silenzio. E prima che la tensione venisse allentata da un lungo applauso, alcuni partecipan­ti hanno tappezzato con adesivi e foto del giovane di Scandicci i muri, il portone, lo stemma della sede diplomatic­a. «Non avrei mai immaginato di dover organizzar­e una manifestaz­ione per far sentire la nostra voce — spiega Luigi — Dopo quattro anni siamo ancora al punto di partenza, con la Spagna incapace di organizzar­e un processo. Purtroppo, attraverso i nostri avvocati, abbiadel mo saputo che sarà difficile, nei prossimi 60 giorni, fissare un’udienza. E questo significa che Rassoul Bissoultan­ov (quello che sferrò il calcio mortale a Niccolò, ndr) a breve tornerà in libertà. Questa cosa ci rattrista. Ma noi abbiamo la forza della disperazio­ne che ci fa andare avanti. Oltre ad andarlo a trovare al campo santo mattina e sera l’unica cosa che posso fare per mio figlio è lottare».

I familiari di Niccolò Ciatti confidavan­o di ottenere giustizia almeno in Italia, dopo che la Procura di Roma, al termine di una lunga e laboriosa inchiesta aperta all’indomani dell’omicidio, all’inizio di quest’anno aveva emesso un ordine di cattura internazio­nale con estradizio­ne per quel ceceno che indossava la maglietta rossa, Movsar Magomedov, e che secondo le immagini registrate all’interno locale e le testimonia­nze raccolte dai carabinier­i del Ros avrebbe contribuit­o al pestaggio. Purtroppo, però, i giudici di Strasburgo, città in cui risiede il giovane, hanno rigettato le richieste dei colleghi capitolini rimettendo­lo immediatam­ente a piede libero. «Di lui non abbiamo più notizie, ha fatto perdere le sue tracce — si arrabbia babbo Ciatti — Forse è in Francia, forse è in Spagna o forse è tornato in Cecenia». Lungo tutto il percorso della camminata, accanto agli amici e ai parenti della vittima, anche l’assessora Sara Funaro, in rappresent­anza del Comune di Firenze (che il 24 consegnerà il fiorino d’oro all’associazio­ne dedicata a Niccolò), il sindaco di Scandicci Sandro Fallani e il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Francesco Torselli. Infine, l’ex ministro della Giustizia, e parlamenta­re del Movimento 5 Stelle, Alfonso Bonafede, che fin dalle prime battute ha seguito personalme­nte la tragica vicenda Ciatti, ha annunciato un’interrogaz­ione parlamenta­re alla Guardasigi­lli Marta Cartabia affinché il governo Draghi non faccia mancare il suo appoggio ai genitori di Niccolò e faccia pressioni su quello spagnolo per far sì che il processo abbia inizio nelle prossime settimane.

❞ L’assassino sarà libero: gli avvocati ci dicono che l’udienza non sarà fissata in 60 giorni

 ??  ?? Quattro anni d’attesa Gli striscioni e i cartelli per Niccolò Ciatti davanti al consolato spagnolo in via dell’Agnolo (Cambi/Sestini)
Quattro anni d’attesa Gli striscioni e i cartelli per Niccolò Ciatti davanti al consolato spagnolo in via dell’Agnolo (Cambi/Sestini)
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 ??  ?? Protesta Uno dei manifestan­ti affigge un manifesto per Niccolò sotto lo stemma del consolato spagnolo Sopra, Luigi Ciatti alla testa del corteo (Cambi/Sestini)
Protesta Uno dei manifestan­ti affigge un manifesto per Niccolò sotto lo stemma del consolato spagnolo Sopra, Luigi Ciatti alla testa del corteo (Cambi/Sestini)

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