Corriere Fiorentino

«Rino non ha bisogno di parole Con Commisso coppia perfetta»

Pancaro e l’ex compagno: «Una fortuna averlo avuto nello spogliatoi­o»

- Matteo Lignelli

Sono nati a Cosenza e Corigliano Calabro, dove si trova la spiaggia di Schiavonea, più o meno a un’oretta di macchina di distanza, ma Giuseppe Pancaro e Gennaro Gattuso si sono incrociati soltanto da adulti, in serie A. All’inizio da avversari, quando Pancaro, 49 anni, oggi allenatore passato pure in Toscana dalla Pistoiese, era una bandiera della Lazio. Poi a un certo punto «Pippo», terzino, 7 anni più anziano di «Rino», ha lasciato la capitale e si è trasferito al Milan. Insieme hanno vinto una Supercoppa europea e, nel 2004, sia lo scudetto che la Supercoppa italiana.

Pancaro, com’era avere uno come Rino Gattuso in squadra?

«Eravamo fortunati. Mi ricordo di un giocatore generoso, a disposizio­ne della squadra e dei compagni se c’era da fare uno scatto in più, uno sforzo in più per salvare una partita. Trascinava con l’esempio, più che con le parole: era sempre il primo in allenament­o. Stiamo parlando di una persona di grande carattere e intelligen­za, lo conferma il fatto che come allenatore è in continua evoluzione. Ogni anno le sue squadre aggiungono qualcosa che le fa migliorare».

È vero che ogni tanto volava qualche «schiaffone»?

«Diciamo che nello spogliatoi­o sa come farsi intendere molto bene».

Insomma, crede che la Fiorentina abbia fatto bene a puntarci?

«È stato un gran colpo e il fatto che i tifosi lo abbiano accolto con molto calore è già qualcosa di positivo, ti dà una marcia in più per la nuova avventura. Poi c’è un presidente, Rocco Commisso, che in questo momento ha voglia di investire e ridare prestigio al club. Sulla carta è un bel matrimonio, poi è chiaro che come ogni tecnico dipenderà dai risultati in campo. Credo che abbia l’esperienza per raggiunger­e questi obiettivi e ormai è vaccinato contro ogni tipo di pressione. Sa cosa mi piace di lui?»

Prego.

«Che Gattuso i risultati cerca di portarli a casa giocando bene. Il Napoli del girone di ritorno, quello con l’organico al completo, era una squadra che sapeva palleggiar­e e allo stesso tempo provava ad andare a recuperare il pallone con una pressione alta, portata nel modo corretto. Si vede che è un allenatore preparato e ha le idee chiare su ciò che vuole diventare. Spero faccia bene in una piazza alla quale sono ancora legato».

Eppure la stagione in viola, tra il 2005 e il 2006, per lei non fu esaltante.

«Per quanto riguarda il campo, è vero: ero a fine carriera e non ho giocato tantis

❞ Ha sempre trascinato tutti con l’esempio Qualche schiaffone? Diciamo che sapeva farsi intendere Quello che mi piace di Rino come allenatore è che va alla ricerca dei risultati sempre attraverso il bel gioco

simo. Anche perché dietro di me in quella Fiorentina c’era un giovane Manuel Pasqual che scalpitava. Aveva voglia di emergere, era bravo, e a un certo punto il mister, Cesare Prandelli, decise di farlo giocare. Nel complesso però mi porto dietro un ricordo bellissimo di quell’annata e dei tifosi. A Firenze è nato mio figlio Riccardo»».

Cosa dovrà aspettarsi Gattuso dalla piazza?

«Di sicuro Firenze è una città esigente, in cui devi essere caratteria­lmente strutturat­o per reggere un certo tipo di pressione. Dall’altro lato è una piazza che sa riconoscer­e la qualità del gioco e quando un calciatore mette tutto il suo impegno per onorare la maglia. È una delle più importanti tra quelle che ci sono in Italia, ma Rino non avrà problemi: ha giocato una vita nel Milan, ha fatto la gavetta e poi allenato i rossoneri e il Napoli. Sa come si gestiscono certe cose».

A quali obiettivi può aspirare adesso la Fiorentina?

«Nell’ultimo anno ci sono stati dei problemi che hanno pesato parecchio, perché penso che l’organico fosse di valore, c’erano diversi calciatori di qualità e la rosa non era certo da tredicesim­o posto. Il motivo per cui non abbia reso come da aspettativ­e non è semplice da individuar­e dall’esterno. Sicurament­e con Gattuso, che negli ultimi anni ha ottenuto bei risultati e sfiorato la Champions, la Fiorentina farà meno fatica rispetto al passato. Partirà con l’obiettivo di tornare a lottare per le posizioni che le competono, non so se addirittur­a per un posto in Europa, ma comunque diciamo nella parte sinistra della classifica».

 ??  ?? Allenatore Giuseppe Pancaro ha giocato nella Fiorentina nel 2005-06. Ha intrapreso la carriera di tecnico (Cartelli/ LaPresse)
Allenatore Giuseppe Pancaro ha giocato nella Fiorentina nel 2005-06. Ha intrapreso la carriera di tecnico (Cartelli/ LaPresse)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy