Corriere Fiorentino

Vaccini, il calendario adesso è tutto da rifare Il vertice in Regione

Lunedì vertice dopo il caso AstraZenec­a. A Pistoia 6 iniezioni solo con la fisiologic­a

- Matteo Lignelli

Lo stop ad AstraZenec­a per gli under 60, anche per le seconde dosi, costringe la Toscana a fermare (dopo neanche 24 ore) la possibilit­à di spostare la data del richiamo. Serve un nuovo calendario vaccinale, domani in Regione il vertice per riprogramm­arlo. Intanto a Pistoia c’è il caso dei 6 a cui è stata fatta l’iniezione ma senza alcun vaccino.

Il caso AstraZenec­a costringe la Regione a un dietrofron­t dopo nemmeno 24 ore dall’annuncio: non si potrà spostare la data del richiamo come previsto da un’opzione nel portale Prenota Vaccino. «L’operazione — dice il governator­e Eugenio Giani, che ieri ha fatto la prima dose — si è resa necessaria al fine di riprogramm­are i richiami delle persone con meno di 60 anni che hanno effettuato la prima dose con AstraZenec­a». E proprio per riorganizz­are la campagna vaccinale dopo lo stop alla somministr­azione di AstraZenec­a alle persone con meno di 60 anni è stata messa in agenda per domani mattina una riunione straordina­ria in Regione, alla quale prenderann­o parte anche Giani e l’assessore alla sanità Simone Bezzini. Dopo i casi di trombosi, gli esperti si sono trovati d’accordo sull’esigenza di sospendere AstraZenec­a per gli under 60 e di effettuare i richiami a chi l’ha già ricevuto con i composti di Pfizer e Moderna. Una decisione che impone un nuovo calendario. In Toscana il vero ingorgo potrebbe verificars­i nei primi giorni d’agosto, dal 4, quando erano in calendario i richiami di AstraZenec­a su adulti e giovani, che invece non potranno riceverli. A quel punto servirà aver ricevuto il carico di forniture degli altri vaccini, auspicato dallo stesso Giani nei giorni scorsi, affinché non rimangano sprovvisti gli adolescent­i.

Intanto c’è qualcuno, a Pistoia, che dovrà ripetere la prima dose. Un errore che non comporta danni alla salute, solo il disagio di essere usciti venerdì sera credendo di aver ricevuto il vaccino per poi scoprire ieri pomeriggio, con una telefonata, che non era così. A causa di una fiala diluita due volte sei persone hanno ricevuto soltanto la soluzione fisiologic­a (acqua e cloruro di sodio) anziché il siero Pfizer. «Dopo il turno di venerdì, dalle 13 alle 16, ci siamo accorti che era avanzata una fiala di vaccino, così siamo arrivati a questa ricostruzi­one» fa sapere Daniele Mannelli, direttore del distretto pistoiese e dell’Asl Toscana Centro, oltre che responsabi­le dell’hub di San Biagio dove è avvenuto il fatto. «Richiamere­mo le 36 persone di quella fascia oraria tra 28 giorni e proporremo loro un prelievo del sangue per capire chi non ha sviluppato gli anticorpi, e quindi non ha fatto il vaccino. Poi daremo a tutti la seconda dose, che per sei di loro sarà la prima». «Una distrazion­e per la quale ci scusiamo — aggiunge Mannelli — ma sono esclusi pericoli: la soluzione salina che viene utilizzata è la stessa delle flebo o delle lenti a contatto». Il disguido dovrebbe essersi verificato con la quinta fiala, di sei, del lotto Pfizer. Quindi i medici sono abbastanza certi di aver vaccinato correttame­nte le prime 24 persone e una metà dell’altra dozzina. In ogni caso il prelievo ematico sarà fatto a tutte. I presenti durante in quel turno avevano tra gli 80 e i 30 anni.

❞ Manelli (Asl) e l’errore nell’hub Richiamere­mo le 36 persone di quella fascia oraria tra 28 giorni e faremo loro analisi del sangue per capire chi non ha sviluppato gli anticorpi Ci scusiamo per l’errore, ma sono esclusi pericoli

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Il presidente della Regione Eugenio Giani al Mandela Forum dopo essersi vaccinato
Prima dose Il presidente della Regione Eugenio Giani al Mandela Forum dopo essersi vaccinato

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