BORGHI, IL TURISMO NON BASTA
Mario Lancisi ha colto nel segno con il suo articolo di domenica scorsa sui borghi toscani più belli piegati agli stereotipi dei turisti. Tutti ci chiediamo se sarà un processo irreversibile. La risposta sta nella capacità di governare un fenomeno importante, ma assai più complesso di quanto possa sembrare, specialmente quando si esce dai «borghi antichi» più belli e famosi come quelli citati nell’articolo del Corriere Fiorentino e cioè San Gimignano o Pienza. Il tema cruciale è quello rilevato da Lancisi: il solo turismo non basta. In un bell’articolo pubblicato recentemente sul Notiziario dei Georgofili, Antonio Guidobono Cavalchini ha presentato le problematiche delle aree interne e di montagna in relazione allo spopolamento. Dal 1990 al 2015, prendendo a modello una valle dell’Appennino LigurePiemontese, il 37% della superficie agraria risulta ormai abbandonato. Grosso modo questo è quello che è accaduto nelle aree montane toscane. Il decremento demografico ha prodotto conseguenze pesanti sull’agricoltura e sull’ambiente con paesaggi degradati, boschi abbandonati, terrazzi incolti. Un processo che sembra inarrestabile nonostante le esternazioni di amore per il verde e per la natura. Persino le località montane, dove ancora permane un tessuto produttivo di piccola agricoltura e allevamento e che potrebbero avvantaggiarsi con la vendita dei prodotti locali ai turisti, soffrono per la crescente perdita di consistenza demografica.
Nobile busto, che contrasta l’indifferenza, e spallucce leggere, per non cadere nella trappola tesa dall’insipienza, la vedi e ti sembra d’esser davanti a un antico dipinto, il collo lungo, ideale per guardare più lontano, una cascata ordinata di riccioli scuri, dietro cui nascondere lo sguardo attento, la pelle particolarmente liscia e rosata, a dispetto dell’età che avanza, un largo sorriso, necessario per far dimenticare beghe, liti e capricci a ciascun condomino. Così è Sandra, consapevole di essere punto di incontro per chi è spesso in cerca di scontro, passpartout per più generazioni. Vive sull’uscio del palazzo dov’è nata, portieri dello stabile i suoi genitori, portiere stabile lei, tutto intorno cambia, proprietari, inquilini, amministratori, manutentori, lei no, lei è sempre lì, presente, sei giorni su sette, e molte volte pure il settimo.