Boboli, i residenti scrivono a Schmidt
Appello per l’accesso gratuito: «Balzello assurdo, ci aiuti lei»
Ci sono le firme dei residenti, dei responsabili dei comitati e delle associazioni dell’Oltrarno sulla lettera che ieri è stata inviata al direttore degli Uffizi Eike Schmidt e per conoscenza al sindaco Dario Nardella e alla sua vice Alessia Bettini. Si tratta di un appello accorato per chiedere una «correzione» di quelle disposizioni volute dal premier Draghi che obbligano anche i residenti a prenotare, nei giorni di sabato e domenica, l’ingresso al Giardino di Boboli e a pagare «un balzello» di 3 euro.
Le nuove norme, si legge nella missiva, «non tengono conto di ciò che il Parco di Boboli rappresenta da generazioni per i fiorentini, né del fatto che da sempre è l’unico polmone verde del centro storico, frequentato gratuitamente dalla popolazione residente praticamente fin dall’anno 1766».
Non solo. Tra le richieste c’è anche quella di riaprire gli ingressi al Giardino di via Romana e di Porta Romana perché l’unico accesso possibile in questo momento, ovvero quello di piazza Pitti, «non è agevole alla popolazione anziana, alle famiglie con bambini, e problematico per le file lunghissime di turisti. Caro direttore — termina la lettera — siamo certi che saprà intercedere con il governo facendo presente i delicati equilibri di gestione in una città come Firenze frequentata sì da milioni di turisti, ma ancora abitata da residenti».