Corriere Fiorentino

Montevarch­i torna in serie C dopo 15 anni Promozione sul campo dei rivali di sempre

Vittoria nel derby con la Sangiovann­ese, poi la festa per una stagione da record

- Matteo Lignelli

«Non chiamatelo miracolo, tutto questo è frutto della programmaz­ione e degli investimen­ti sul settore giovanile». Angelo Livi, presidente del Montevarch­i, non si piega alla retorica della «favola calcistica» durante i festeggiam­enti per il ritorno in serie C a 15 anni di distanza, dove tra C1 e C2 ha vissuto 25 stagioni prima del fallimento del 2011 e la ripartenza dalla seconda categoria. «L’abbiamo riportata dove merita — dice emozionato — sono montevarch­ino, sono onorato di guidare questa società così gloriosa e seguita da tanti tifosi».

Domenica allo stadio Brilli Peri — in cui era stato montato il maxischerm­o — erano in duemila a far festa e aspettare il ritorno della squadra, che aveva appena vinto 2-0 in trasferta a San Giovanni Valdarno assicurand­osi il primo posto nel girone E di serie D. Un dettaglio importante per la Storia, quella con la S maiuscola, perché vincere un campionato sul campo dei rivali di sempre è ciò che ogni giocatore sogna, ma che in pochi realizzano.

Il Montevarch­i, invece, ha spiccato il volo verso i profession­isti nel fortino della Sangiovann­ese in occasione del 102esimo derby del Valdarno. Una partita attesa quanto i derby di Roma o Milano, una sfida che prima del Covid raccogliev­a tremila spettatori (sono 800, di media, quelli rossoblù) solo perché di più non entrano allo stadio. «Queste cose non succedono nemmeno nei film» raccontano increduli dalla società L’altra particolar­ità è che il Montevarch­i, il club più antico della Toscana, fondato nel 1902, ha dominato il torneo con la rosa più giovane tra le 162 che in tutta Italia partecipan­o alla serie D.

Età media di 22 anni e mezzo. Con questa truppa scalmanata il tecnico Roberto Malotti ha ottenuto il record di punti per la categoria (68) grazie al miglior attacco del campionato (guidato da Jallow, 19 reti) ed è rimasto imbattuto per tutto il girone di ritorno nonostante tra novembre e dicembre ci siano stati 13 positivi al Covid. «La nostra filosofia è puntare sui giovani — spiega il presidente Livi, 62 anni — però non sono parole vuote, ci crediamo davvero e li facciamo giocare. Lo zoccolo duro è composto da ragazzi che stanno insieme da tre, quattro anni. Via via abbiamo aggiunto qualche elemento esperto e gli under più promettent­i. Lo scorso anno, quando ci siamo fermati per il virus, ci sembrava che la squadra fosse in crescita e l’abbiamo riconferma­ta tutta, allenatore compreso. Sono giovani con un gran cuore, stare con loro mi riporta indietro nel tempo».

Dopo i cori e i fumogeni di domenica, anche ieri nei bar non si parlava d’altro. L’emozione è evidente. «Ci avete regalato un sogno, la storia siamo noi» è il pensiero del sindaco Silvia Chiassai, presente allo stadio. Proprio sull’impianto la sua Amministra­zione dovrà lavorare per renderlo idoneo a ospitare la C. Serve mettere in sicurezza le tribune, numerare le sedute e sistemare l’impianto d’illuminazi­one. «Poi servirà quadruplic­are il budget — chiude Livi — spero nell’aiuto della città».

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I calciatori del Montevarch­i festeggian­o dopo la vittoria nel derby e la promozione in serie C
Entusiasmo I calciatori del Montevarch­i festeggian­o dopo la vittoria nel derby e la promozione in serie C

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