Corriere Fiorentino

Ribéry: «Vorrei restare a Firenze». Gattuso però ha ancora dubbi

Ribéry da Monaco: «Mi piacerebbe continuare per un altro anno o due» Ma dall’allenatore ancora nessun segnale. Anche Antognoni in bilico

- di Matteo Magrini

In amore, le pause di riflession­e sono spesso un modo per non ammettere che è finita. A un certo punto però, bisogna decidere: o insieme o ognuno per la sua strada. È quello che, più o meno, sta succedendo tra Franck Ribéry e la Fiorentina. O meglio. Tra Franck Ribéry e Gennaro Gattuso. In questa vicenda infatti, la società è spettatric­e. Osserva, neutrale, in attesa che il mister prenda la sua decisione. Un’attesa che doveva concluders­i nel fine settimana appena passato ma che, al contrario, prosegue.

Segno che il mister, dopo il faccia a faccia con FR7 andato in scena il 4 giugno scorso in Versilia, è realmente tormentato. Un confronto nel quale il neo allenatore viola ha spiegato al francese che nel suo nuovo progetto non potrà avere lo stesso ruolo avuto nelle sue prime due stagioni fiorentine. Nel 4-2-3-1 (o 43-3) di Rino infatti, la batteria di trequartis­ti e ali a supporto del centravant­i deve essere un moto continuo. Un lavoro pesante, che a 38 anni l’ex Bayern non può più garantire. Per Gattuso insomma Ribéry non è e non può essere un titolare della sua Fiorentina. Al massimo, può essere un jolly. Quello che, nel basket, viene definito il «sesto uomo». Un asso da calare nel momento del bisogno, a partita in corso o, in qualche occasione, dal primo minuto. Senza dimenticar­e l’aspetto caratteria­le. Ed è su questo che il mister, probabilme­nte, ha i dubbi maggiori. Perché è vero, la personalit­à di Franck può essere un valore aggiunto nello spogliatoi­o ma, allo stesso tempo, può diventare ingombrant­e.

Basta chiedere a Montella che, dopo qualche sostituzio­ne non gradita, ebbe più di una discussion­e col francese. Il timore di Rino insomma, è che nonostante le buone intenzioni alla fine, dopo le prime esclusioni, Franck (che ha ancora la testa del campione) possa reagire male. Eppure,

non passa giorno senza che da Ribéry (che continua ad allenarsi come se la stagione non fosse mai finita) arrivi un messaggio d’amore. L’ultimo, ieri. «Mi piacerebbe prolungare il contratto con la Fiorentina — ha detto ai canali ufficiali del Bayern Monaco dopo aver fatto visita al suo vecchio centro sportivo — ci sono tante cose che amo di Firenze: mi piace molto la città, la gente, i tifosi e la lingua. Ho passato due anni belli fino a ora. Spero di poter continuare ancora un anno o due. La mia posizione è chiara: voglio restare alla Fiorentina. Conoscete la mia mentalità: amo lavorare e allenarmi. Mi sento bene».

Gattuso ascolta, valuta ma per ora lo lascia in sospeso. E così anche la società (che nel frattempo ha preparato una proposta annuale con ingaggio dimezzato rispetto ai 4 milioni attuali) deve aspettare. Ribéry, insomma, è in bilico. E come lui Antognoni. In scadenza, in trattativa per rinnovo e nuovo incarico ma, a oggi, lontano da un accordo. Piccole difficoltà di inizio percorso che si uniscono a quelle incontrate nella caccia a Sergio Oliveira e Gonçalo Guedes. Jorge Mendes (d’accordo col mister) è al lavoro per smussare gli angoli e, allo stesso tempo, per proporre altri suoi assistiti. Un aiuto gradito, quello del super agente ma la cui «invadenza», Rocco Commisso, vuole tenere a bada.

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Rino Gattuso e Franck Ribéry si sono incontrati la settimana scorsa in Versilia: tocca al nuovo allenatore decidere sul suo futuro (Spada/ LaPresse, Cambi/Sestini)
Faccia a faccia Rino Gattuso e Franck Ribéry si sono incontrati la settimana scorsa in Versilia: tocca al nuovo allenatore decidere sul suo futuro (Spada/ LaPresse, Cambi/Sestini)

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