«Inutile e pericolosa, quella ciclabile andrebbe cancellata»
Caro direttore, non ho nulla da eccepire nell’agevolare e sensibilizzare l’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti in città, ma non è detto che si possano utilizzare ovunque. Un esempio? Viale Petrarca. Già prima del Covid era ed è una strada super-trafficata, snodo fondamentale per e da Porta Romana con accesso ai viali che portano al piazzale Michelangelo, il collegamento con l’autostrada Firenze Certosa, la congiunzione con viale Aleardi, Via Pisana e Ponte della Vittoria. C’era proprio necessità di occupare due tratti di corsia per una pista ciclabile di per sé pochissimo utilizzata e ad alto rischio incidente? Qualche avventuroso ciclista che l’ha provata una volta, ha smesso di frequentarla per paura di farsi male. Di più: le strisce che segnalano «la pista ciclabile» si stanno sbiadendo, disorientando ancor di più automobilisti in transito, i mal capitati ciclisti e i pedoni stessi che tentano di attraversare sulle strisce pedonali. Che dire? Si parla tanto di piani per la mobilità cittadina con una pianificazione snella, parcheggi, sensori intelligenti, semafori intelligenti, isole pedonali, aria pulita, meno rumore, miglior accesso ai trasporti pubblici. Ma quello che si vede in viale Petrarca è lo stato delle cose oggi. Ma non sarebbe meglio eliminarle queste inutili e pericolose «piste ciclabili»?