LA PICCOLA REGGIA DOVE SI CELEBRA MICHELANGELO
Carteggi, schizzi, sonetti: una mostra spiega con documenti d’archivio la genesi e il senso delle decorazioni che abbelliscono la dimora di via Ghibellina dove il pronipote del grande artista si dedicò al culto della memoria del suo avo. Un progetto iconografico colto e poco conosciuto
Il progetto iconografico di Michelangelo il giovane, pronipote del più famoso Buonarroti, si squaderna in una mostra piccola e preziosa allestita nella casa museo da lui allestita dove si celebra la grandezza dell’artista più celebre di tutto il Rinascimento, il suo prozio. Siamo in via Ghibellina 70 in quell’agglomerato di case gotiche che l’artista delle celeberrime Pietà e della Cappella Sistina aveva acquistato in vita e che sarebbero state ereditate dal suo discendente omonimo, Michelangelo il giovane appunto.
Quelle case oggi non ci sono più, ce n’è un’altra, «una piccola reggia per una grande famiglia» per usare la definizione della presidente della Fondazione Casa Buonarroti Cristina Acidini dove da oggi al 30 agosto è in corso la mostra Michelangelo Buonarroti il Giovane (Firenze 1568 - 1647) Il culto della memoria a cura di Alessandro Cecchi, Elena Lombardi e Riccardo Spinelli. «L’allestimento è su base azzurra, e non a caso — ci spiega Cecchi accompagnandoci alla scoperta di un tesoro poco conosciuto di Firenze — richiama il colore dello stemma dei Buonarroti, famiglia nobile». Le opere in mostra sono tutte al pian terreno e, a parte il bellissimo Busto di Michelangelo Buonarroti il giovane firmato da Giuliano Finelli, allievo del Bernini, nel restante percorso troviamo documenti d’archivio che spiegano la genesi delle decine di quadri che abbelliscono il piano nobile della casa: tutto il progetto decorativo di un uomo che non solo visse nel culto del suo avo più celebre ma fu un intellettuale raffinatissimo, poeta, drammaturgo e anche regista di tante rappresentazioni messe in scena per la famiglia Medici prima di cadere in disgrazia per aver rappresentato nel 1611 al teatro degli Uffizi un’opera dal titolo Fiera in cui si mostrava una partoriente accolta con sfavore da Cristina di Lorena moglie di Ferdinando I de’ Medici.
Ma cosa ci rivelano queste preziosissime carte esposte nella piccola reggia di via Ghibellina? C’è la pagina di un sonetto autografo di Michelangelo il Vecchio che è una sorta di satira rivolta a se stesso costretto a decorare naso in su la Cappella Sistina; c’è parte del carteggio tra Cristina di Lorena e Michelangelo il giovane; ci sono molte lettere scritte dagli artisti cui quest’ultimo aveva commissionato la decorazione della casa o schizzi che a questa avrebbero fatto da base fatti invece dallo stesso committente. Diciamo la legenda di quanto si trova sopra: e cioè il dipinto in cui il Passignano ritrae Michelangelo mentre mostra a Papa Pio IV Medici il modello per il compimento della fabbrica o
ancora l’opera Michelangelo sovrintende alla costruzione dei bastioni di difesa sulla collina di San Miniato, di Matteo Rosselli o quella di Jacopo da Empoli, Michelangelo presenta a Papa Leone X Medici e al cardinale Giulio de’ Medici i progetti e i modelli per la facciata di San Lorenzo, per la Sacrestia Nuova e la Libreria Laurenziana. La casa presenta anche una sala in cui vengono celebrate sante e beate fiorentine e una dove vengono dipinti i grandi storici, avvocati poeti che avevano dato lustro alla città. La mostra è corredata da un bel catalogo edito da Edizioni Firenze.