Corriere Fiorentino

Una scuola internazio­nale per grandi albergator­i

Via Villamagna, retta triennale da 35 mila euro. Il primo corso da gennaio 2022

- Marzio Fatucchi

Una scuola di alta formazione, in hotellerie, nasce a Firenze grazie ad una collaboraz­ione internazio­nale.

«Una iniziativa che colma un vuoto che stonava», la definisce il sindaco Dario Nardella. Per accordare tutti i toni, e far partire la prima scuola di alta formazione nell’hotellerie (alberghi e accoglienz­a) della Toscana, c’è voluto lo spirito di iniziativa di Giancarlo Carniani, manager del settore e vertice di Confindust­ria, un accordo internazio­nale una delle più importante scuole svizzera nel campo e un’intesa con tanti alberghi fiorentini. Perché gli studenti della Hia (Hospitalit­y Innovation Academy) faranno la parte di studio-lavoro proprio in queste strutture, una «scuola diffusa».

Casa madre (per il momento) all’Hote Il Mulino, «in futuro troveremo una sede adeguata», la Hia accoglierà da gennaio una ventina di studenti, che pagheranno (per tre anni) 35 mila euro, ultimo anno di studio in Svizzera. «Una cifra ragionevol­e», spiega Carniani, perché se si va in Svizzera o nelle altre scuole di questo tipo, si paga anche 60 mila euro l’anno. E un motivo c’è. Qui non si tratta di diventare «camerieri di lusso», ma prepararsi (dopo magari aver fatto anche i camerieri) a diventare manager o simili: gestire sale ristoranti, interi settori dell’accoglienz­a, aprire nuove iniziative. Quindi, conoscere le basi, le radici di questo mestiere (per hotel di alto livello) come le nuove tendenze del digitale, dalle strategie di marketing al «pricing», la lotta quotidiana per spuntare il prezzo migliore e aggredire il mercato. Ma anche conoscere l’ecososteni­bilità.

Venerdì ci sarà il primo «open day», all’Hotel il Mulino

in via Villamagna (info su hia.academy) e li si testerà l’appeal per gli studenti. «Ci rivolgerem­o prima di tutto agli italiani» spiega Carniani. Perché sul fronte della formazione, l’Italia è carente. E come dimostrano le recenti cronache, mancano figure profession­almente elevate.

Hia (impresa sociale no profit) nasce dalla collaboraz­ione tra Confindust­ria, Camera di commercio, Fondazione Cr Firenze, Comune e soprattutt­o lo Swiss Education Group, un colosso da 5 mila studenti (sesto al mondo nelle classifich­e delle scuole del settore) rappresent­ato ieri da Vanessa Balouzet Uchanski: «Nel nostro modello, uniamo la tradizione dell’ospitalità con le esigenze di innovazion­e». «Il modello vincente nell’alta formazione fiorentina è il Polimoda: vogliamo essere il Polimoda dell’hotellieri­e».

Nardella ricorda che il settore del turismo è ancora in crisi, «speriamo nella riapertura dagli Usa a presto, ne ho parlato con il ministro Speranza». Ma ancora il calo degli arrivi è pesante: «Dai dati di maggio, per la tassa di soggiorno, sappiamo che abbiamo incassato 800 mila euro: nello stesso mese, nel periodo pre-pandemia, incassavam­o 4 milioni di euro», ricorda il sindaco Nardella.

Il crollo Nardella: «A maggio 800 mila euro di tassa di soggiorno. Nel 2019 erano 4 milioni...»

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Dario Nardella, Vanessa Balouzet Uchanski e Giancarlo Carniani
Evento Dario Nardella, Vanessa Balouzet Uchanski e Giancarlo Carniani

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