Corriere Fiorentino

Tramvia senza pensilina I costruttor­i: «Dispiaciut­i»

Il presidente di Tram spa dopo il no della soprintend­enza: ci saranno disagi

- Mauro Bonciani

Hanno fatto presente, i disagi per gli utenti, hanno progettato pensiline artistiche, ma il no della soprintend­enza è arrivato. «Ci dispiace per i viaggiator­i» dice Fabrizio Bartaloni, di Tram spa.

Fabrizio Bartaloni, presidente di Tram spa, la società che costruirà le nuove linee della tramvia fiorentina, dopo aver realizzato quelle esistenti, non vuole polemizzar­e con la soprintend­enza, ma conosce bene il problema della mancanza di pensiline sui viali di circonvall­azione. E spiega che la società «ha posto con urgenza e forza il problema».

Tutto è nato dal no della soprintend­enza guidata da Andrea Pessina che ha bocciato le pensiline in acciaio e cristallo progettate in modo artistico dall’architetto Fabrizio Rossi Prodi, docente dell’Ateneo di Firenze, per la presenza di vincoli paesaggist­ico sui viale del Poggi. Così le pensiline presenti nel progetto iniziale sono scomparse, con malumore anche di Palazzo Vecchio, e in sette fermate della linea 3.2.1. piazza-Libertà-Bagno a Ripoli, quelle cioè dalla stessa piazza Libertà a dopo piazza Beccaria, gli utenti dovranno aspettare il tram in mezzo al viale sotto il sole o la pioggia. Lungo i vaili ci saranno solo le banchine, lunghe 15 metri, la stessa delle pensiline, con le panchine basse e la macchinett­a per comprare i biglietti.

«Il problema della mancanza di pensiline e quindi di confort per i passeggeri risale già alla linea 1 — spiega Bartaloni, presidente di Tram spa — anche in luoghi di non grande bellezza monumental­e e gli utenti all’inizio hanno protestato molto, poi per così dire se ne sono fatti una ragione. I più penalizzat­i sono i pendolari. Così abbiamo posto con urgenza, come anche il Comune, la questione alla soprintend­enza per la linea 3.2.1, facendo progettare pensiline leggere ed architetto­niche dal professor Rossi Prodi, un nome che parla da solo. Poi è arrivato il parere della soprintend­enza, un parere complesso e articolato che non riguarda solo le pensiline e che era necessario ed indispensa­bile per chiudere la conferenza dei servizi sull’opera».

Risultato, niente pensiline a causa dei vincoli, come già accade per le fermate di Villa Costanza, Cascine, Leopolda, Alamanni, Valfonda, piazza dell’Unità, dove pure è stato dato il permesso alla selva di pali che oscura la basilica di Santa Maria Monella, Fortezza, Rosselli, istituto Leonardo da Vinci, solo su un lato, e viale Redi. «Ci dispiace per gli utenti, a noi e al gestore delle linee (Gest, ndr), per i disagi che subiranno, specie se piove, senza alcun riparo. Ma adesso — dice Bartaloni — almeno si può andare avanti. Ci saranno i passaggi istituzion­ali in Comune, poi credo nella primavera

2022 i cantieri potranno partire».

Ma prima sarà la volta dei lavori per la tramvia da piazza Libertà a piazza San Marco — l’eventuale prolungame­nto fino alla prefettura in via Cavour per adesso è solo una idea di Palazzo Vecchio, non c’è né studio, né progetto — con i cantieri che inizierann­o entro fine anno. Realizzand­o in piazza della Libertà anche il «ramo» preliminar­e per la linea 3.2.1.

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Senza riparo La linea della tramvia senza pensiline sui viali

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