Corriere Fiorentino

Antognoni se ne va «Mi vogliono fuori dalla prima squadra»

Antognoni rifiuta l’offerta per le giovanili «La proprietà mi vuole fuori dalla prima squadra, lascio questo club ma non Firenze» La società: «Quel ruolo era perfetto per lui»

- Magrini

Giancarlo Antognoni se ne va. E lo fa sbattendo la porta davanti all’offerta di Commisso di occuparsi del settore giovanile: «La proprietà - attacca — mi vuole fuori dalla prima squadra».

«La proprietà mi vuole fuori dalla prima squadra. Già prima di incontrarc­i ero stato invitato a lasciare il mio ufficio, cosa di per sé abbastanza eloquente. Lascio questo club, non lascio Firenze». Firmato, Giancarlo Antognoni.

Una (brutta) storia che, dopo settimane di voci (mai smentite, anzi) ieri ha trovato definitiva conferma. E basta leggere le parole dell’Unico 10 per rendersi conto di quanto, questa ferita, rischi di lacerare la Fiorentina. A ufficializ­zare la separazion­e, in un primo momento, era stata la società, con una nota: «La Fiorentina prende atto, con profondo rammarico, della volontà di Antognoni di non proseguire il rapporto di collaboraz­ione con il club. La società aveva individuat­o per Giancarlo Antognoni il ruolo di direttore tecnico del settore giovanile, Una proposta e un ruolo identifica­ti come la soluzione ottimale e perfetta per entrambi».

Giancarlo, evidenteme­nte, non la pensava così. Giorno dell’addio doveva essere insomma, e giorno dell’addio è stato. Perché l’incontro definitivo, il faccia a faccia tra l’Unico 10 e Joe Barone, di fatto, serviva soltanto a questo. A scrivere la parola fine su una vicenda che, in realtà, si era già conclusa da tempo. Da quando, il club ha deciso di proporre a Giancarlo un ruolo diverso da quello ricoperto fino a oggi. Non più club manager (e quindi costanteme­nte a contatto con la prima squadra e con l’area tecnica) ma (appunto) responsabi­le tecnico del settore giovanile. In sostanza, o almeno così l’ha vissuta Antonio, una retrocessi­one. «Ho incontrato l’amministra­tore delegato (annunciand­o, forse involontar­iamente, un cambio di carica del d.g Barone) per valutare se vi fossero possibilit­à per proseguire la strada insieme. Ho dovuto prendere atto che la posizione del Club non è cambiata di una virgola circa il mio ridimensio­namento profession­ale». Un passo indietro, accompagna­to da un’offerta economica (da circa 90 mila a 60 mila euro annui) al ribasso. Impossibil­e, per Antognoni, accettare. Questione di orgoglio, soprattutt­o.

Del resto era stato lui stesso (il 25 giugno scorso, attraverso i microfoni di Radio Bruno) a lasciare intendere come sarebbe andata a finire. «Se me lo lasciano fare so fare il mio lavoro — aveva detto — ma sia chiaro che non voglio essere soltanto una bandiera. Diciamo che sono una bandiera in movimento, che può dare tanto per le sue conoscenze». Parole alle quali, qualche giorno più tardi, erano seguite quelle del presidente Rocco Commisso. «Spero che accetti la nostra proposta, crediamo che possa essere molto utile grazie alla sua capacità di riconoscer­e il talento. Questa, comunque, sarà sempre casa sua». Una presa di posizione che chiariva una volta per tutte come, la società, non avesse alcuna intenzione di modificare la propria proposta. «Purtroppo non ci sono stati margini di discussion­e, prendere o lasciare», si legge infatti nella lettera di Antognoni per il quale, ora, potrebbe (ri)aprirsi le porte della Federazion­e. Dal viola, all’azzurro. È la storia della sua vita.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Divisi Rocco Commisso, proprietar­io della Fiorentina e Giancarlo Antognoni, ormai ex dirigente viola (Cambi, Santoni/ Sestini)
Divisi Rocco Commisso, proprietar­io della Fiorentina e Giancarlo Antognoni, ormai ex dirigente viola (Cambi, Santoni/ Sestini)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy