«Il governo approvi il pass vaccinale per studenti e prof»
Iniziativa del Gruppo per la scuola del merito e di vari intellettuali
Puntare sulla vaccinazione e renderla obbligatoria per garantire un anno scolastico in presenza e in sicurezza. A due mesi dal suono della prima campanella il Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità insieme a Pietro Ichino, professore emerito di Diritto del Lavoro dell’Università Statale di Milano ed ex senatore, scrivono una lettera aperta, al premier Mario Draghi, per introdurre un «green pass» nel mondo della scuola, sia per gli insegnanti sia per gli alunni.
«Noi riteniamo che per sventare il rischio di un altro anno funestato dal confinamento a casa di bambini e ragazzi sia indispensabile una legge che condizioni all’avvenuta vaccinazione l’ammissione al lavoro del personale scolastico e la frequenza delle lezioni agli studenti, con la sola eccezione di coloro per i quali ci siano controindicazioni mediche». La lettera è stata sottoscritta da 26 professori universitari, giuristi e studiosi, tra cui Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale (primo firmatario), Riccardo Del Punta, docente di Diritto del Lavoro all’Università di Firenze, Carlo Fusaro, già Ordinario di Diritto pubblico comparato all’Ateneo fiorentino, Adriano Prosperi, professore emerito di Storia moderna presso la Scuola Normale di Pisa. I firmatari si dicono «preoccupati per il fatto che a tutt’oggi non sappiamo se e come si intenda garantire un inizio del prossimo anno scolastico in presenza per tutti gli studenti italiani. Anche i risultati delle prove Invalsi hanno purtroppo certificato il drammatico arretramento dei livelli di apprendimento causato dall’emergenza della pandemia in tutta la scuola italiana, in particolare nelle superiori, chiuse per più tempo negli ultimi due anni scolastici».
Per loro l’unica via percorribile per scongiurare un terzo anno di Didattica a distanza e contrastare l’avanzata della variante Delta, che corre proprio tra i più giovani, è la vaccinazione, per insegnanti e studenti, secondo modalità da valutare e decidere. Contro le resistenze che ci sono verso un provvedimento di questo tipo, gli studiosi si appellano a Draghi «per richiamare il governo e il parlamento alla necessità di assumersi questa responsabilità verso il Paese e verso l’istituzione scolastica che è così fondamentale per il futuro dell’Italia e in particolare dei suoi giovani cittadini». Sull’obbligo vaccinale per il personale scolastico ieri il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha ribadito che deciderà il Consiglio dei ministri, che si riunirà questa settimana.
In Toscana dieci giorni fa erano circa 14 mila i docenti e il personale amministrativo delle scuole pubbliche e private non ancora vaccinati: su quasi 80 mila, il 17,3% non ha fatto neppure una dose, l’82,5% ha fatto la prima, l’85,1% anche il richiamo o la dose unica per chi è guarito dal Covid. Per quanto riguarda gli studenti, nella fascia tra i 12 e i 19 anni, su 270.353 ragazzi, sono stati 42.400 ad avere avuto finora la prima dose (il 15,7%) e 5.447 ad avere anche la seconda (il 2%). Dopo tre settimane di stop a causa della carenza di forniture dei sieri, sono riprese il 10 luglio le prenotazioni in Toscana, e in poche ore hanno prenotato 12 mila ragazzi under 15. Ma le somministrazioni per loro inizieranno il 9 agosto: molti quindi faranno la seconda dose a lezioni già iniziate. Una situazione che dovrà essere in qualche modo affrontata per l’inizio dell’anno scolastico.
❞ Incertezze Ad oggi non sappiamo ancora come si intenda garantire l’inizio del prossimo anno scolastico
❞ Pericoli Bisogna evitare un altro periodo funestato dal confinamento a casa di bambini e adolescenti