Un polo della formazione nella Villa di Rusciano
Siglato il contratto di concessione all’Agenzia delle Dogane che dovrà restaurarla
La trecentesca Villa di Rusciano diventerà un polo nazionale per la formazione e sarà la Agenzia delle Dogane che la prenderà in affitto e la restaurerà. Forse vi andrà anche l’Ateneo di Tel Aviv.
L’accordo Nel complesso forse anche l’università di Tel Aviv
La trecentesca Villa di Rusciano diventerà un polo nazionale per la formazione. Abbandonata l’idea della vendita, l’amministrazione comunale, che ne è proprietaria, ieri ha siglato il contratto di concessione con l’Agenzia delle Dogane. Il percorso tra i due enti prevede che il complesso resti nei possedimenti del Comune, mentre le Dogane si occuperanno del suo risanamento. All’interno della villa nascerà una scuola per giovani funzionari, un polo nazionale sulla legalità per la lotta alle mafie e alla contraffazione e un centro di innovazione e progettazione. Per la cessione verrà corrisposto al Comune un canone minimo. L’agenzia, inoltre, si impegnerà anche ad aperture occasionali, da concordare con la cittadinanza, per quanti vorranno conoscere le attività che vi si svolgeranno, garantendo quindi una fruibilità dell’immobile. E la grande area verde della villa, frequentata quotidianamente dalle famiglie di Gavinana, continuerà a essere parco pubblico.
«Si tratta di un risultato importante di un percorso su cui, come assessore al patrimonio immobiliare, ho lavorato fin dall’inizio del mandato recependo le richieste dei residenti della zona, del Quartiere e della città», ha spiegato ieri l’assessore Alessandro Martini in Consiglio comunale. Ad anticipare che l’immobile non sarebbe stato venduto ai privati — così da scongiurare la trasformazione nell’ennesimo albergo a 5 stelle della città — era stato il sindaco Dario Nardella durante la giornata conclusiva di Firenze Prossima e in vista dell’approvazione del piano operativo e strategico di Firenze, che dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno: «La Villa manterrà la sua vocazione pubblica — aveva detto — e in linea con l’obiettivo di una Firenze capitale della formazione e del sapere».
Attualmente al piano terreno della Villa di Rusciano hanno sede alcuni uffici comunali che, entro una decina di mesi, saranno trasferiti alla Leopolda, nella struttura delle Ferrovie dello Stato acquistata da Palazzo Vecchio. Nel contempo, però, l’Agenzia delle Dogane darà il via ai lavori di messa in sicurezza che dovrebbero durare circa un paio di anni. E non è escluso che proprio in quei locali possa trovare posto anche la prestigiosa Università di Tel Aviv decisa ad aprire nel capoluogo la sua prima sede estera per replicare quell’hub per le start up che nel Paese mediorientale sta avendo grande successo.
La Villa di Rusciano si trova in via Benedetto Fortini, in una zona collinare da cui si gode di una magnifica vista sulla città. Il nome deriva dal podere su cui fu costruita, un ampio appezzamento di terra la cui vicenda inizia con la fondazione stessa Firenze, nel I secolo avanti Cristo, quando Giulio Cesare spartì il territorio dell’agro fiorentino tra i suoi veterani. La zona collinare a sud dell’Arno toccò in sorte a un soldato di nome Roscius, da cui il toponimo Rusciano. Alla ristrutturazione della villa avrebbero contribuito anche Filippo Brunelleschi, verso la metà del Quattrocento, e Michelangelo Buonarroti nel corso del Cinquecento.