L’ISOLA RIVELATA CAPRAIA E IL SUO ECOSISTEMA
Passeggiate all’alba, tuffi a pochi metri da delfini e barracuda, osservazioni del cielo La terza isola dell’arcipelago toscano apre le porte delle sue bellezze tra mare e terra con attività per tutta la famiglia adeguate alle esigenze sanitarie. Nella natura protetta
Camminare all’alba per raggiungere le parti più remote dell’isola, nuotare con occhiate cernie, barracuda, polpi e delfini. E la notte, lontani da inquinamento luminoso, osservare in cielo stelle e pianeti.
Capita a Capraia terza isola dell’arcipelago toscano, unica di origina vulcanica, che anche questa estate grazie all’impegno del Parco nazionale dell’arcipelago toscano, al suo primo quarto di secolo, mette a disposizione un carnet di esperienze per entrare in contatto con la vita più autentica dell’isola. Appuntamenti, spesso gratuiti, per grandi e bambini, che ai tempi del Covid e delle limitazioni negli spostamenti vengono apprezzati ancora di più registrando un soprattutto nei week end un tutto esaurito. «Osservare la natura protetta, conoscere da vicino le persone che abitano tutto l’anno sull’isola, e capire il valore delle microeconomie locali che, oltre alla leva del turismo, rendono sostenibile la vita a Capria — racconta Mariella Ugolini, guida professionista che accompagna le persone nelle attività — è un’esperienza che lascia il segno più di qualsiasi souvenir di viaggio».
L’Ente Parco lo ha capito e le persone sono entusiaste di queste avventure quotidiane «nel rispetto di un luogo che non si sente in pericolo. Anche per questo gli avvistamenti di delfini o della foca monaca, ricomparsa sull’isola dopo sessant’anni, è agevolato, perun ché la natura è consapevole che qua l’uomo resta al suo posto».
Le iniziative vanno dalle escursioni a terra con spiegazioni dedicate agli aspetti di interesse geologico a quella per mare. «Ogni lunedì, mercoledì e domenica grazie alle imbarcazioni dei locali con cui facciamo rete innescando meccanismo virtuoso di ricaduta economica per un turismo sostenibile» vengono caricati piccoli gruppi. Non si tratta del tradizionale giro dell’isola, piuttosto «di un modo per raccontare e far vedere grazie ai binocoli per l’avvistamento forniti dall’Ente Parco i meravigliosi abitanti del mare, imparare a riconoscerli e contribuire al monitoraggio della loro presenza. Ci divertiamo anche facendo un tuffo in mare e navigando si possono osservare gli uccelli come il magnifico falco pescatore, il simpatico marangone, l’elegante e raro gabbiano corso, le leggendarie berta maggiore e berta minore».
Tra le novità di quest’anno ci sono poi i trekking a km zero. Visite non commerciali alle aziende che si dedicano a produzioni di formaggio e miele. «Passeggiate con soste dedicate alla spiegazione della macchia mediterranea, o al racconto del ciclo di vita delle api. Un modo per avvicinare anche le nuove generazioni alla conoscenza dei luoghi e