Corriere Fiorentino

Il Livorno a un passo dalla scomparsa: due strade per salvarlo

No all’iscrizione in serie D, tra le accuse incrociate

- di Gabriele Noli

Il finale della storia pare ormai scritto. Per conoscerlo basterà attendere ancora un giorno, domani, quando il Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti si riunirà per stabilire se il Livorno verrà ammesso alla prossima serie D oppure escluso. L’ipotesi più plausibile è proprio quest’ultima. E, se si verificass­e, porterebbe verso la sparizione del club dalla geografia del pallone. La decisione verrà presa tenendo conto del parere espresso dalla Co.Vi.So.D. in merito al ricorso presentato dagli amaranto, la cui domanda di iscrizione era stata ritenuta incompleta dallo stesso organismo di controllo la scorsa settimana. Per due ragioni: il mancato pagamento degli stipendi arretrati dei tesserati e l’indisponib­ilità di uno stadio, anche in via provvisori­a, dopo il no del sindaco Luca Salvetti alla proposta di concession­e del Picchi corrispond­endo di volta in volta l’affitto per l’utilizzo.

Nel frattempo, i debiti pregressi con il Comune sono stati saldati. Non, però, con un pagamento diretto, bensì tramite l’escussione, da parte dell’ente, della fideiussio­ne a garanzia: un’operazione contestata (tardivamen­te) da Aldo Spinelli, tramite una lettera. Salvetti è stato chiaro: «Basta con le prese in giro». Con questa dirigenza, lui non vuole più avere rapporti. Che il caos a Livorno regni sovrano lo si intuisce dai frenetici «botta e risposta» dei giorni scorsi tra i diversi soggetti (dentro la società) coinvolti, mirato più a individuar­e colpe e relativi responsabi­li, che non soluzioni adeguate per scongiurar­e l’epilogo peggiore. La dirigenza, incassato il rifiuto dal Comune, ha provato a sondare la disponibil­ità di altre realtà limitrofe per risolvere quantomeno il problema dell’impianto da comunicare nella domanda di iscrizione, ricevendo però sempre una risposta negativa.

Adesso la domanda è: se davvero il Livorno non sarà ammesso in serie D, andando incontro a un fallimento a quel punto difficilme­nte evitabile, cosa accadrà? Potrebbe nascere una società ex novo, che riprendere­bbe la denominazi­one storica Unione Sportiva Livorno e il relativo marchio: il club Magnozzi, che a maggio aveva provveduto a registrarl­o, si è detto disponibil­e a concederlo. Ma solo con un progetto serio, sviluppato da imprendito­ri capaci e vogliosi di investire per rilanciare il calcio in città. E in tal senso, qualcuno si sarebbe già fatto avanti. Non sarebbe da escludere una ripartenza dall’Eccellenza o meglio ancora dalla serie D (iscrivendo­si in sovrannume­ro) anziché dalla terza categoria, una sorta di scappatoia concessa a quelle realtà con rimarchevo­li bacini di tifosi. In tal senso Salvetti sarebbe disposto a impegnarsi in prima persona con il presidente della Figc Gravina.

Una soluzione che trova il gradimento della piazza amaranto, da tempo in rotta con Spinelli e l’intero gruppo dirigente. L’altra ipotesi è una fusione con la Pro Livorno, società strutturat­a e organizzat­a, con oltre 500 tesserati e reduce da un’ottima prima stagione in serie D (per alcuni mesi ha persino alimentato il sogno promozione in C). In questo caso la modifica riguardere­bbe principalm­ente la denominazi­one del club: si partirebbe, insomma, da una base già consolidat­a. In ogni caso, bisogna prima attendere il verdetto del Consiglio Direttivo della Lnd da cui dipende il destino dell’As Livorno.

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 ??  ?? Sindaco Luca Salvetti sta cercando di salvare il Livorno, sfruttando nel caso anche il lodo Petrucci
In tribuna Aldo Spinelli ex presidente del Livorno e ora socio della società che sta andando verso il fallimento (Lorenzini/LaPresse)
Sindaco Luca Salvetti sta cercando di salvare il Livorno, sfruttando nel caso anche il lodo Petrucci In tribuna Aldo Spinelli ex presidente del Livorno e ora socio della società che sta andando verso il fallimento (Lorenzini/LaPresse)
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Liquidator­e Pier Paolo Gherlone ha cercato invano i modi di fare quadrare i conti della società
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Presidente Silvio Aimo, sarà probabilme­nte l’ultimo presidente dell’U.s. Livorno

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