Corriere Fiorentino

De Mossi: quella di Mps è una partita politica, la politica trovi soluzioni

Il sindaco rompe il silenzio: niente contro Unicredit, ma no scelte al buio

- Aldo Tani

Dopo giorni di silenzio, complice anche un malessere, il sindaco di Siena Luigi De Mossi prende posizione sulla trattativa per l’acquisizio­ne del Monte da parte di Unicredit, chiamando la politica alle sue responsabi­lità.

«È il tempo della politica, quella alta». Luigi De Mossi, anche per un piccolo problema di salute, ha assistito in silenzio all’assalto mediatico e pubblico sulla trattativa Unicredit-ministero per l’acquisizio­ne di Banca Monte dei Paschi. Quattro giorni lontano dalle scene, mentre fuori si gridava allo scandalo, promettend­o battaglia per salvare il territorio e i dipendenti. Nella sua prima uscita pubblica sul caso, il sindaco di Siena si è tenuto lontano dalle promesse e, pur ripercorre­ndo per capi sommari la storia di Rocca Salimbeni e accusando la politica sulle vicende di Banca 121 e Antonvenet­a, ha scelto toni pacati. Ha chiamato la classe politica a trovare soluzioni, assicurand­o che la città non starà a guardare: «Non siamo al supermerca­to, respingo fortemente l’idea che questa città rimanga supina di fronte a qualsiasi decisione. Questa è una partita sociale e politica, non tecnica perché scaricare e ridurre Mps a una questione tecnica non lo accetto».

Nessuna preclusion­e verso Unicredit, spiega il sindaco, ma «il tema è cosa vuole per acquisire il Monte dei Paschi, quali condizioni pone. Loro fanno il loro lavoro, deve essere la politica a mediare su questo. Dobbiamo metterci intorno a un tavolo anche con i sindacati per capire quali numeri possono essere tollerabil­i. Ma è tutto da costruire. Ecco perché non possiamo accettare una decisione al buio».

Di risposte da dare De Mossi ne ha poche, forse non si aspettava uno sviluppo così rapido. E quindi, come aveva fatto il governator­e Giani qualche giorno fa, ha chiesto un tempo maggiore per affrontare il problema: «Il rinvio va fatto in funzione di un progetto per raggiunger­e un risultato concreto, non accetto una soluzione temporanea». Qualcosa in più si potrà sapere stasera, quando il ministro Daniele Franco riferirà al Parlamento sulla trattativa tra Tesoro e Unicredit. Una certezza c’è già ed è l’impatto politico del caso Mps, soprattutt­o sulle suppletive che proprio nel collegio di Siena vedono correre il segretario del Pd Enrico Letta contro il candidato del centrodest­ra, l’imprendito­re Tommaso Marrocches­i Marzi. «Sono convinto che condizione­rà le elezioni — ha detto De Mossi — ma non vorrei mai un rinvio per sancire una pace politica e poi ritrovarmi a dicembre con la macelleria sociale».

Il sindaco annuncia un Consiglio monotemati­co su Mps a settembre, «con istituzion­i e parlamenta­ri», ma prima puntualizz­a: «La direzione generale può stare anche a Milano, ma gli uffici devono stare qui. Capisco anche che il personale possa essere ridotto, ma la banca deve continuare a vivere».

Fuori da Palazzo Pubblico, continua la polemica intorno alla questione del Monte. «Il presidente della Regione Toscana ha dichiarato di voler “mobilitare i parlamenta­ri toscani per evitare che Mps venga inglobata da Unicredit — ha dichiarato Riccardo Nencini, senatore del Psi — Se c’è una cosa che ciascuno di noi deve evitare è la propaganda». Anche la Lega chiama in causa Giani, ma qui il «caso» politico è dentro la Fondazione Mps: «Il presidente Giani si propone come autentico paladino per risolvere le varie problemati­che, ma poi quando si devono prendere decisioni di un certo tipo, si comporta come i gamberi. Ci riferiamo al fatto che il suo rappresent­ante (Paolo Chiappini, ndr) nella Deputazion­e Generale della Fondazione Mps, si sia palesement­e opposto ad una convocazio­ne straordina­ria».

❞ Sulla trattativa La politica deve trovare le soluzioni, questa non è una partita tecnica. Non siamo un supermerca­to

❞ Sulle elezioni Le condizione­rà, certo Ma non vorrei una pace per poi ritrovarmi con la macelleria sociale

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A rischio La sede della Direzione generale di Banca Monte dei Paschi, in viale Mazzini a Siena

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