Da domani il Green pass diventa obbligatorio L’incognita dei controlli
Da domani certificato obbligatorio per alcuni luoghi al chiuso Ok per i vaccinati nei Paesi europei, esclusi la Cina e la Russia
Le nuove norme sul Green pass entrano in vigore da domani. Tra incognite risolte all’ultimo minuto e altre che invece restano da sbrogliare. Dall’inizio della Zona Bianca, che in Toscana è scattata il 28 giugno, è il primo provvedimento che mira a ridurre la diffusione del contagio, con un meccanismo premiale che autorizza l’ingresso ad alcuni luoghi solo per chi è vaccinato con almeno una dose (o in alternativa a chi è guarito dal Covid negli ultimi 6 mesi o ha fatto un tampone negativo nelle ultime 48 ore).
Il Green pass sarà necessario per sedersi ai tavoli di un bar o di un ristorante al chiuso, per assistere agli spettacoli e alle competizioni sportive, per entrare in musei, mostre, piscine, palestre, centri benessere, sagre, fiere, convegni, congressi, centri termali, parchi tematici, centri culturali e sociali al chiuso (esclusi i centri per l’infanzia, visto che gli under 12 sono esentati dal Green pass), sale gioco e scommesse e per partecipare ai concorsi pubblici. L’accesso sarà controllato grazie un’app, Verifica C19, che legge il codice a barre del Green pass europeo. A loro volta, gli utenti potranno scaricare la Carta verde sul proprio telefono o stamparlo. Nei giorni scorsi, la Regione, vista la natura turistica della Toscana, aveva inviato con preoccupazione una nota al governo per chiedere chiarezza sugli stranieri: i vaccinati fuori dall’Ue non hanno infatti il Green pass continentale e quindi la loro certificazione non può essere controllata con l’app.
Da Roma è arrivato il via libera per le versioni non europee dell’attestato vaccinale, ma con alcune limitazioni: i vaccini validi sono solo Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson. Inoltre il certificato deve essere in italiano, inglese, francese o spagnolo.
I Paesi extra europei autorizzati sono: Albania, Arabia Saudita, Armenia, Australia, Azerbaigian, Bosnia, Brunei, Canada, Emirati Arabi Uniti,
Giappone, Giordania, Libano, Kosovo, Moldavia, Montenegro, Nuova Zelanda, Qatar, Regno Unito, Corea del Sud, Macedonia del Nord, Serbia, Singapore, Stati Uniti, Ucraina, Taiwan, Hong Kong e Macao.
Chi si è vaccinato altrove avrà come unica opportunità quella di farsi un tampone rapido. Tra le grandi escluse ci sono Cina e Russia. «Temo che almeno nei primi giorni, con gli stranieri senza il codice a barre, sarà il caos», commenta Fabrizio Ricciardelli, segretario dell’Associazione delle università statunitensi in Italia. Ma c’è ancora un caso da dirimere: un’attività soggetta alle limitazioni può chiedere a un cliente il documento d’identità per verificare che il Green pass gli appartenga davvero?
Da un lato, le associazioni di categoria di bar e ristoranti spiegano che «non si può esigere il documento d’identità», dall’altro ci sono musei e biblioteche che annunciano che li chiederanno, pena l’esclusione. Un dilemma che se non risolto rischia di dare il via libera ai furbetti del lasciapassare. A fine agosto, dovrebbe essere invece la volta del Green pass 2, con la possibile stretta sulle scuole e sui mezzi pubblici di trasporto. Ieri, il commissario nazionale per l’emergenza, il generale Figliuolo, ha chiesto alle Regioni i numeri esatti dei professori vaccinati. In Toscana, ad ora è disponibile il dato aggregato che comprende tutto il personale (docente e non) di scuole e università: ad aver completato il ciclo è l’87%.