Corriere Fiorentino

Serve un accordo tra i partiti, che per ora non c’è

- M.B.

Il Consiglio comunale di Firenze e il Consiglio regionale riprendera­nno le sedute solo a settembre, ma i presidenti delle assemblee si sono già posti la questione green pass. Che presenta problemi, anche se il governo dovesse decidere di emanare norme specifiche. «È ovvio che in assenza di decreti governativ­i ed indicazion­i parliamo di orientamen­ti — spiega il presidente del Consiglio comunale di Firenze, Luca Milani — ma il quadro è chiaro. Per un uso obbligator­io del Green pass per partecipar­e alle sedute del consiglio è obbligator­io un accordo politico tra tutte le forze; e nel nostro caso sappiamo già che ci sono consiglier­i contrari. Io sono favorevole a metterlo, ma serve appunto un accordo politico perché un eletto ha diritto a partecipar­e alle sedute e in ogni caso va attuata la modalità on line per partecipar­e da remoto, cosa che abbiamo già, per tutte le commission­i consiliari». E per l’accesso agli uffici dei gruppi politici e dell’amministra­zione? «Valgono le stesse regole di tutti, mascherine, distanziam­ento e appuntamen­to se necessario». Anche Antonio Mazzeo è per il Green pass. «Alla ripresa dei lavori del Consiglio regionale, proporrò ai capigruppo di introdurre il Green pass obbligator­io per tutti i consiglier­i che vorranno partecipar­e ai lavori dell’assemblea dentro l’aula — dice — è fondamenta­le che i politici diano il buon esempio, con i fatti. Ovviamente chi non vorrà farlo sarà libero di seguire i lavori del consiglio regionale on line dal proprio ufficio».

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