Corriere Fiorentino

Ucciso nella sua camera da letto: l’ipotesi droga

Piombino, aveva 77 anni ed era ai domiciliar­i. Forse ha aperto la porta all’assassino

- Simone Innocenti

Ucciso a martellate o con un bastone. È morto così Nicola Arduini, 77 anni, dallo scorso marzo ai domiciliar­i dopo che era stato arrestato dai poliziotti del Commissari­ato di Piombino.

A dare l’allarme ieri mattina è stata la figlia che verso le 10 è andata a trovare il padre nel suo appartamen­to in via Cellini a Piombino dopo che non rispondeva al telefono. Ha aperto la porta, che non era chiusa dall’interno, e lo ha trovato in camera da letto, riverso in una pozza di sangue. Poco dopo è arrivato il 118 che ha constato il decesso, chiamando poi i carabinier­i e il medico legale.

Una prima ispezione esterna ha rivelato che l’uomo era stato colpito alla testa con diversi colpi. E a questo punto è arrivata sul posto anche il pm Sabrina Carmani, che ha ordinato il sequestro della casa e disposto l’esame autoptico.

Dall’abitazione — anche se in queste ore si sta facendo l’inventario — sembra non sia sparito nulla: nell’appartamen­to c’erano ancora gli effetti personali di Arduini, compreso il portafogli. Nessuno dei vicini avrebbe sentito delle urla provenire dalla casa.

Qualche settimana fa l’uomo aveva perso il figlio in un incidente stradale a Piombino: il centauro era andato a finire contro un mezzo della nettezza urbana. Al momento i carabinier­i non mettono in relazione i due episodi, anche se nulla viene escluso. Si indaga nella vita privata di Arduini e si cerca di capire se quello che è successo abbia in qualche modo a che vedere col mondo della droga. Nell’abitazione in via Cellini, nell’ottobre del 2020, la polizia trovò quasi mezzo chilo di cocaina, hashish e anche contanti: Arduini finì in manette assieme a un altro complice.

Secondo una prima ricostruzi­one degli inquirenti, Arduini potrebbe aver conosciuto il suo assassino: in casa non ci sono segni di colluttazi­one e l’anziano potrebbe aver aperto la porta per farlo entrare. Poi, forse, una discussion­e che si è trasformat­a in omicidio.

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