Corriere Fiorentino

Ritorno al passato

Il giglio alabardato voluto dai Pontello torna sulla maglia viola, è un omaggio agli anni 80

- Luciana Magistrato

Stagione nuova e maglie nuove, ma dal sapore fortemente vintage. «Il cammino della bellezza è iniziato tanto tempo fa e non finisce mai» si sente nel video di presentazi­one della nuova maglia, diffuso ieri, che inizia con una splendida rovesciata di Borgonovo e prosegue con momenti magici in campo e sugli spalti vissuti negli anni 80 (a cui si ispirano le maglie), alternati alle bellezze di Firenze.

La Fiorentina ha svelato così in anticipo (oggi la presentazi­one vera e propria) la divisa Kombat Pro della prossima stagione, dello sponsor tecnico Robe di Kappa. Il giglio alabardato fu introdotto dai Pontello,

giusto 30 anni fa. La Fiorentina e Firenze sono legate da sempre dal giglio di colore rosso che negli anni però ha subito diverse modifiche e fu proprio negli anni 80 che Pontello fece quella più controvers­a.

Un giglio che suscitò anche molte polemiche, soprattutt­o all’inizio, quando era molto grande e racchiuso in un vistoso cerchio centrale che fu considerat­o una trovata commercial­e dello sponsor dell’epoca, J.D. Farrow. A metà anni 80 il giglio, pur rimanendo alabardato, fu ridotto di dimensioni e messo in alto a sinistra. La stessa posizione in cui si trova nella nuova maglia, in un cerchietto in rilievo

A destra la nuova maglia che sarà presentata ufficialme­nte oggi e anticipata ieri con un breve video sui canali social della Fiorentina: è un chiaro riferiment­o alla maglia viola della stagione 1985-86 (a sinistra Giancarlo Antognoni in campo con quella divisa). La scelta del giglio alabardato fu molto controvers­a: i proprietar­i dell’epoca ricevetter­o molte critiche. Quel logo scomparve nel secondo anno della gestione Cecchi Gori, che ritorno alla forma tradiziona­le del giglio nel rombo

viola, con al centro una banda bianca orizzontal­e con lo sponsor Mediacom in evidenza. Il colletto è a girocollo e dietro ha la scritta Fiorentina. Ma proprio il fiore fuso con una sorta di F non fu apprezzato dalla tifoseria perché il simbolo assomiglia­va più a un’alabarda che al giglio.

Quello stemma fu cambiato nel secondo anno di Cecchi Gori che riprese il tradiziona­le giglio nel rombo. Robe di Kappa tra l’altro ha già fatto un’esperiment­o simile con il logo della Roma, inserendo la lupa stilizzata nella seconda maglia nel 2010-11. Logiche di marketing dunque seguite da tutti i club, volte a creare attesa nei tifosi e a invogliare all’acquisto delle maglie più esclusive, più che esigenza di un cambio radicale come accaduto per la Juventus.

Certo è che quel giglio e quelle maglie viola ricordano campioni straordina­ri, come Baggio (logo legato però anche alla sua cessione) e Borgonovo ma anche e soprattutt­o quel Giancarlo Antognoni appena salutato dal club che sarebbe stato un testimonia­l perfetto. Se non fosse andato via sbattendo la porta.

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Stagione 1985-86
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