Niente bis per Bruni Toscana ferma a cinque medaglie
A Rio erano arrivati 11 podi, più del doppio
C’erano cinque podi personali da difendere, quattro si sono sbriciolati. Da Rio a Tokyo, la Toscana si scopre all’improvviso piccola e vulnerabile in quelle discipline individuali che le avevano consegnato il primato regionale ai Giochi brasiliani.
Ieri anche Rachele Bruni, 30enne pratese di Comeana, vice-campionessa cinque anni fa, ha visto affogare i propri sogni nelle acque dell’Odaiba Marine Park, finendo 14ª nella specialità della 10 km di fondo. Un risultato peggiore, l’esperta Rachele (15 medaglie europee, 3 mondiali, oltre all’argento olimpico), lo aveva ottenuto solo ai Mondiali 2013 di Barcellona, quando aveva chiuso in 31ª posizione. «Purtroppo ho sofferto il ritmo — ha commentato in lacrime l’allieva di Emanuele Sacchi
— dopo lo strappo decisivo intorno ai sette chilometri mi sono accorta che non ne avevo. Sono dispiaciuta, ho molta rabbia. Avevo buone sensazioni alla vigilia, avevamo lavorato bene. Ho sempre accusato questo tipo di gare, con tanto ritmo sin dall’inizio e la temperatura dell’acqua alta. Ma non è una scusa, le condizioni erano uguali per tutte».
A Tokyo, nella prima settimana di gare, la Toscana aveva già incassato le mancate conferme di Gabriele Detti e Gabriele Rossetti. Il primo, nuotatore livornese due volte bronzo nell’edizione 2016, non è andato oltre un sesto posto nei 400 stile libero, finendo poi per mancare l’accesso alla finale nella nuova esperienza olimpica degli 800. Il secondo, cecchino fiorentino del tiro a volo, specialità
skeet, aveva un titolo da difendere e arrivava dal trionfo agli Europei, ma ha pagato i troppi errori nella giornata inaugurale, rimanendo fuori dai migliori sei.
L’unica atleta toscana in grado di esprimere un’invidiabile continuità di è stata Diana Bacosi, umbra di nascita ma cresciuta a Cetona (Siena), anche lei esponente dello skeet, che dopo l’oro di Rio ha centrato un prezioso argento. In attesa delle ultime chance a disposizione (Chiebuka Emmanuel
Ihemeje, nativo di Carrara, nella finale del triplo; la coppia di velociste Irene Siragusa e Anna Bongiorni nelle batterie della 4x100 di atletica: entrambe le gare si sono disputate nella notte), il bilancio pressoché definitivo dei Giochi giapponesi parla di una Toscana ridimensionata. A Rio arrivarono 11 medaglie (8 individuali); a Tokyo c’è la probabilità di chiudere a 5 (4 di squadra).