Corriere Fiorentino

La prima campanella è senza intoppi Più del green pass preoccupan­o i bus

Qualche criticità sulle linee urbane e sulla tramvia, a Lastra Signa alcuni studenti rimangono a piedi

- Zuliani

Bene la prima campanella, soprattutt­o sul fronte del green pass e dei controlli. Il 70% degli studenti under 12 della Toscana ha ricevuto almeno la prima dose e anche per quanto riguarda gli insegnanti — almeno ieri — non è stato registrato alcun intoppo sugli ingressi in aula. Preoccupa invece la tenuta dei trasporti: ieri si sono registrati affollamen­ti soprattutt­o sulle linee urbane che toccano gli istituti superiori e sulla tramvia. C’è ancora qualcosa da migliorare, ammettono dalla Città metropolit­ana. Mentre si dichiara soddisfatt­o per la prima campanella il presidente della Regione Eugenio Giani.

«È bello tornare a scuola». Il primo giorno di lezioni, tutti in presenza (tranne alcune classi del liceo Rodolico), ieri è stato festeggiat­o dagli studenti, ma anche dagli insegnanti e dai genitori, con il sorriso, nascosto però dalla mascherina. «È molto meglio in presenza, ascolti e qualcosa riesci a ricordare, in Dad si perdeva il filo», esclamano Viola e Agata mentre aspettano la prima campanella fuori dall’artistico Porta Romana. Sono vaccinate, come la maggior parte dei loro coetanei (il 70% dei toscani tra i 12 e i 19 anni ha la prima dose) e non hanno timori a tornare in classe, dove «ci sono le regole da rispettare, il green pass e i banchi distanziat­i». Ma a prendere i mezzi pubblici sì: arrivano da Prato, però, e devono prendere treno e bus. «Stamani c’era tanta gente anche se uno steward che ha invitato a distanziar­ci. Ma meglio dell’anno scorso».

Le regole anti Covid prevedono controllo del green pass, obbligator­io per chiunque entri nei locali scolastici eccetto gli alunni, ingressi scaglionat­i e differenzi­ati, distanziam­ento, niente assembrame­nti, mascherina anche al banco. Ma le misure non pesano. «I ragazzi vogliono venire a scuola, la Dad non la sopportano, preferisco­no rischiare ma stare insieme» affermano tre genitori. Sono favorevoli al green pass, che «dovrebbe essere obbligator­io anche per gli studenti, almeno delle superiori», sono tranquilli a mandare i figli a scuola, un po’ meno sui bus. «C’era tanta gente questa mattina sull’11, ma non c’è alternativ­a i mezzi vanno presi». Felici di tornare in presenza anche i professori: «È incoraggia­nte, perché molti ragazzi si erano persi con la distanza: ma non so se è dovuto alla Dad o alla fragilità di questa generazion­e» afferma Claudi Vannocci insegnante di lettere.

Alle scuole Buontalent­i e Marco Polo (dove i ragazzi entrano in gruppi portando cartelli con su scritto la loro classe) la maggior parte degli studenti arriva con autobus e tramvia. «C’era molta gente sui mezzi, ma non erano così affollati» è il commento di molti. I ragazzi parlano tra loro in gruppo, qualcuno si abbraccia, ma quasi tutti tengono la mascherina sul volto. Al Buontalent­i tutti i docenti hanno il green pass, mentre al Marco Polo due professori non vaccinati per scelta ne sono sprovvisti. «Nei prossimi giorni — dice il preside Ludovico Arte — questi docenti insceneran­no una protesta davanti alla scuola chiamando i carabinier­i per difendere le loro ragioni». In via della Colonna, gli studenti del Michelangi­olo e del Castelnuov­o scendono dai bus, tutti abbondante­mente sotto l’80% di capienza. I flussi, secondo steward e personale Ataf, sono «in linea con i giorni precedenti». Una mamma che ha accompagna­to la figlia, al primo anno del Miche, da Coverciano conferma: «Mezzi frequenti e non affollati». Alla Cairoli le maestre hanno scelto di accogliere i bambini del primo anno nei giardini di Piazza d’Azeglio per permettere ai genitori di partecipar­e all’inseriment­o. Lo sciopero indetto da Anief, invece ha causato l’assenza di alcuni docenti e bidelli in varie scuole con conseguent­i disagi: alla Don Minzoni non è stato possibile aprire la scuola e gli alunni sono stati rimandati a casa.

La scommessa era il trasporto pubblico, con un piano preparato (finalmente) per tempo. «La prima giornata è stata da 6 più» dice il consiglier­e delegato della Metrocit

Disagi Per lo sciopero indetto da Anief niente bidelli alla Don Minzoni e alunni mandati a casa

tà, Francesco Casini. Solo alcuni studenti hanno perso il bus a Lastra a Signa (non erano stati informati che ne arrivava uno suppletivo dopo quello già pieno all’80%), mentre alcune classi a Impruneta non avevano segnalato il cambio di orario di uscita. Bus pieni sulle linee 6, 23 e sulla tramvia: «Ma qui — ricorda Casini — i cittadini imparino, basta aspettare la corsa successiva». «I riscontri che arrivano dalla Toscana sono positivi e gli ingressi a scuola si sono svolti senza particolar­i criticità», commenta il presidente della Regione Eugenio Giani da Castelfran­co di Sopra (Arezzo) dove ha inaugurato la nuova scuola primaria. Soddisfatt­o anche l’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli. «È un gioco di squadra che ha già funzionato lo scorso anno — dice — e che, dai primi segnali che abbiamo, sta funzionand­o anche quest’anno».

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In piedi Su un bus ieri mattina a Firenze (Masini/Sestini)
 ??  ?? Ingresso I bambini all’entrata della scuola per l’infanzia Francesco Ferrucci a Firenze (Cambi/Sestini)
Ingresso I bambini all’entrata della scuola per l’infanzia Francesco Ferrucci a Firenze (Cambi/Sestini)
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 ??  ?? In classe e fuori L’ingresso degli studenti del liceo Michelangi­olo. In alto, dentro un’aula dell’istituto tecnico Sassetti Peruzzi (Masini/Sestini)
In classe e fuori L’ingresso degli studenti del liceo Michelangi­olo. In alto, dentro un’aula dell’istituto tecnico Sassetti Peruzzi (Masini/Sestini)

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