«A Firenze il centro per la formazione per prof e presidi»
Il progetto di un centro per docenti e dirigenti scolastici
«Siamo qua grazie al lavoro di tutti, a quella cosa meravigliosa scritta nella Costituzione che sancisce che i diritti delle persone devono essere coniugati sempre con il dovere della solidarietà. Siamo una scuola che sta insegnando i diritti e i doveri, la base dell’educazione, la base di un Paese che sta mostrando a tutti che quando si lavora insieme tutti, si ottengono risultati». Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi nel primo giorno di scuola per la Toscana ha fatto tappa a Firenze. Primo appuntamento all’istituto Elsa Morante-Ginori Conti dove ha inaugurato il nuovo plesso (uno dei tre realizzati nella Città Metropolitana di Firenze insieme al Chino Chini di Borgo San Lorenzo e il Balducci di Pontassieve) insieme alle autorità, tagliando il nastro accompagnato dalla «ola» (da lui richiesta) degli studenti.
Per Bianchi quella fiorentina è un esempio della scuola «affettuosa», rispettosa dell’ambiente, in cui «il nuovo riesce a rinnovare il vecchio», in cui «si abbatte il tabù delle classi», che lui ha in mente. «Se mi chiederanno — spiega — dove si può vedere una scuola così, risponderò: a Firenze». D’altronde «Firenze è Firenze, qui si fa la Fiera Didacta, qui c’è Indire, qui faremo il perno delle scuole nazionali, per la formazione dei nostri docenti». Tra i progetti futuri che sta studiando il Ministero c’è infatti anche un centro per la formazione di insegnanti e presidi, e l’ipotesi è di realizzarlo proprio nel capoluogo toscano. «Mi si dice: un grosso problema della scuola italiana è la numerosità della classi: noi andiamo oltre le classi. Oggi la preside mi ha mostrato che è possibile andare oltre le classi con una didattica aperta, inclusiva e affettuosa». Per Bianchi la strada è quella giusta. «Andiamo avanti poco alla volta, indicando una direzione di marcia: tutti vaccinati», ha detto. Il sindaco Dario Nardella ha dato il suo appoggio all’idea lanciata nei giorni scorsi da Bianchi di non indossare la mascherina nella classi dove tutti sono vaccinati: «Speriamo — sottolinea — che questa proposta prenda campo, noi la sosteniamo».
In serata, il ministro ha assistito al concerto dei licei musicali «Toscana Ricomincia la scuola», in piazza Duomo e poi ha fatto visita al Centro Formazione Professionale Don Facibeni, la scuola della Madonnina del Grappa dove ogni anno circa 200 adolescenti imparano a diventare idraulici, elettricisti, meccanici, cuochi e dove quest’anno c’è stato un boom di iscrizioni.
Ha incontrato una cinquantina di studenti e insegnanti della scuola, insieme al presidente dell’Opera Madonnina del Grappa Don Vincenzo Russo, al presidente della scuola Giovanni Biondi, a Luigi Salvadori e Gabriele Gori, presidente e direttore generale di Fondazione CR Firenze che da anni sostiene il centro di formazione professionale. «Credo che nessun ministro possa fare un discorso più efficace dei nostri ragazzi», ha detto Bianchi, per poi aggiungere «l’importanza della valorizzazione dei centri professionali». «Ancora una volta Firenze con questa scuola ci sta insegnando cosa può essere un Paese come il nostro».
All’Elsa Morante Oggi qui la preside mi ha mostrato che è possibile andare oltre le classi con una didattica aperta, inclusiva e affettuosa: è questa la strada