Corriere Fiorentino

La messa a tutto volume E i residenti protestano

«Siamo cattolici, ma così è troppo». Il parroco: «Aperto al confronto»

- Passanese

Residenti esasperati per le messe e ogni tipo di funzione religiosa trasmessa all’altoparlan­te. Succede all’Isolotto e ora gli abitanti stanno pensando di organizzar­si per chiedere al parroco della Beata Vergine Maria Madre delle Grazie di spegnere quegli altoparlan­ti. Proteste anche per chi vive vicino alla chiesa di Santa Maria a Cintoia per «il continuo rintocco delle campane».

«Spegnete quegli altoparlan­ti». Da quando don Luca, parroco della Beata Vergine Maria Madre delle Grazie all’Isolotto, diffonde le celebrazio­ni all’esterno attraverso potentissi­me casse, per quei residenti che vivono in un raggio di circa 400 metri dalla chiesa la vita è diventata un inferno.

«Non vogliamo fare crociate — afferma il gruppo di fiorentini che più “patisce” la messa in filodiffus­ione — Chiediamo sempliceme­nte di conciliare le esigenze della parrocchia con le nostre. Sentire canti, sermoni e la messa per intero sparata a tutto volume ci crea qualche disagio pur essendo cattolici. Molti di noi studiano o svolgono lavori notturni e svegliarsi, soprattutt­o nei giorni di festa, improvvisa­mente e dopo aver lavorato in fabbrica fino all’alba o aver studiato per un esame è snervante, stressante».

Se a questo si aggiunge che in occasioni particolar­i le funzioni durano molto più del previsto, «il risultato è che siamo costretti a tapparci in casa fino a quando il coro non ha intonato il canto finale». Per non parlare dello scampanio. Ne sa qualcosa una famiglia che abita a meno di cento metri dalla Beata Vergine Maria di via delle Mimose, con le finestre della camera da letto con affaccio sugli altoparlan­ti: «Non è il semplice rintocco che dà fastidio è quel continuo segnalare ore e messe. All’inizio può anche essere divertente ma a lungo andare quel don, don, don, ti entra nel cervello. Noi chiediamo sempliceme­nte che le campane suonino prima della funzione e basta. E vorremmo evitare di ascoltare pure tutta la celebrazio­ne come se avessimo il prete, l’organo e i cantori in casa».

All’Isolotto, tra i residenti «anti-altoparlan­ti» e «anti scampanio» si parla di formare un comitato — come quelli nati a Coverciano e in piazza della Badia di Ripoli — per cercare un «accordo» pacifico con la parrocchia anche se «molti dei fedeli, quelli più intransige­nti, sono insorti. Vogliono che resti tutto così. Ma molta di questa gente vive lontano dalla chiesa...». Don Luca, che amministra la chiesa dell’Isolotto, fa sapere che è pronto a incontrare il comitato di residenti: «Sono aperto al confronto — dice — Gli altoparlan­ti li utilizziam­o dallo scorso anno, dall’inizio del lockdown, per permettere a tutti, quando in chiesa non abbiamo sufficient­e posto, di seguire la messa anche dal sagrato visto che ancora vige il contingent­amento. Ma possiamo trovare una soluzione più equilibrat­a anche se il volume delle campane e delle casse non è mai stato aumentato».

Dovranno attendere, invece, fino a ottobre i fiorentini che vivono vicino la chiesa di Santa Maria a Cintoia dalla quale, dalle 7 alle 22 tutti i giorni della settimana, partono centinaia di rintocchi. Avrebbero provato più volte ad appellarsi alla parrocchia senza però sortire alcun effetto. Alcuni pensano di organizzar­e una raccolta firme da inviare al cardinale e al sindaco altri vorrebbero giocarsi la carta della mediazione. A ottobre arriverà il nuovo parroco, come spiegano dalla parrocchia e la trattativa sarà da fare con lui.

L’altro caso Proteste anche a Santa Maria a Cintoia «Rintocchi di campane tutto il giorno»

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Tra le polemiche Sopra, la chiesa di Santa Maria a Cintoia dove nel mirino dei residenti sono finiti i «continui» rintocchi delle campane. A sinistra, gli altoparlan­ti della chiesa della Beata Vergine Maria Madre delle Grazie all’Isolotto (Cambi/Sestini)

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