Corriere Fiorentino

Le foglie gialle allarmano il Chianti E oggi arriva l’allerta maltempo

La gelata, poi Lucifero: si prevede una vendemmia in calo del 20 per cento

- di Aldo Fiordelli

I produttori di vino sono tutti in attesa della perturbazi­one annunciata per questi giorni. A settembre, in piena vendemmia, anziché auspicare un clima soleggiato e asciutto, si fa la danza della pioggia. Basterebbe questo a spiegare l’eccezional­ità dell’annata 2021. Girando tra le vigne del Chianti i segni dell’estate calda e siccitosa si vedono a occhio nudo. Foglie basali accartocci­ate e secche; grappoli appassiti come quelli per il vinsanto; terreni duri e polverosi. Succede un po’ dappertutt­o, senza escludere nemmeno le zone più alte e fresche come ad esempio Radda. Alcuni vigneti giovani salendo da Bargino verso Castellina sono spettrali. Sono gli effetti di una serie di eventi che hanno caratteriz­zato l’annata da inizio stagione, a cominciare dalla gelata.

«Era il 7-8 aprile — ricorda Sebastiano Capponi di Villa Calcinaia, Greve in Chianti — quando la gelata ha fermato le piante. Il germogliam­ento è ripartito lentamente dopo due o tre settimane. Poi abbiamo avuto uno dei mesi di maggio più freddi degli ultimi 20-30 anni che ha contribuit­o al rallentame­nto delle viti. A giugno è arrivato il caldo e con esso un’esplosione di vegetazion­e. Dopo un luglio regolare, ad agosto c’era ottimismo perché le piante avevano reagito bene alla gedella lata, ma sono arrivati i giorni di Lucifero che ci hanno portato via altra uva».

Il conte Capponi stima in un meno 20% la perdita di quantità, ma sulla qualità del Sangiovese ancora tutto da raccoglier­e è moderatame­nte ottimista. «Nelle annate 2007 e 2012, i grappoli erano anche belli e turgidi rispetto a quest’anno, ma erano surmaturi. Invece assaggiand­o gli acini di questa vendemmia si sente che sono acidi, quindi si può aspettare. Anzi, il mio consiglio è non farsi prendere dalla fretta». Il gran caldo di agosto ha dunque disidratat­o alcuni grappoli riducendol­i come quelli appesi ad appassire nelle cantine per il vinsanto e seccato le foglie basali delle viti, quelle responsabi­li non tanto degli zuccheri quanto maturazion­e dei tannini, la parte astringent­e del vino. I grappoli risparmiat­i da Lucifero però hanno enormi vantaggi rispetto a quelli di un’annata normale. Sono piccoli e dalla buccia spessa, quindi daranno vini longevi e strutturat­i, ma soprattutt­o si può aspettare la loro maturazion­e senza troppi rischi di malattie. A queste uve sane manca un po’ di equilibrio, atteso con le piogge annunciate. Esse consentire­bbero di recuperare un po’ di quantità, ma anche di qualità.

«Prevediamo la vendemmia del Sangiovese verso metà settembre con quantità minori ma sicurament­e a vantaggio della qualità. Dimensioni più piccole dei grappoli che ricordano il 2017, allo stesso tempo con più colore, intensità di aromi e una maggiore concentraz­ione» ha commentato Francesco Ricasoli del Castello di Brolio. Giovanni Mazzei mette in luce come quest’annata sia «l’ennesima dimostrazi­one delle capacità delle nostre piante di resistere a condizioni climatiche difficili». In particolar­e, nella zona di Siepi dove, «grazie ai suoli profondi e alla percentual­e di argille che hanno permesso di trattenere un livello di umidità decisament­e più elevato rispetto ad altre zone, la disponibil­ità di acqua per le radici unita alla forte escursione termica notturna, si traduce in qualità di maturazion­e». A Trinoro in Val d’Orcia si sono riscontrat­e le problemati­che tipiche dell’annata, ma il direttore Calogero Portannese confida nelle «fondamenta­li escursioni termiche tra giorno e notte che hanno permesso lo sviluppo di uve di altissima qualità. Tuttavia, la vendemmia è ancora lontana e la piena conferma si avrà solo in autunno». Julian Renaud l’enologo e direttore dell’azienda Colline Albelle a Riparbella conferma una maturazion­e molto lenta dei grappoli e un ritardo previsto della vendemmia di circa 15 giorni. Il ritardo tra i 10 e i 15 giorni sul Sangiovese è una buona notizia. Una stagione lunga dà maggiore complessit­à ai vini.

Il meteo promette l’auspicata pioggia, ma secondo la Protezione civile c’è un’allerta «per rovesci e temporali, forti colpi di vento e grandinate» per tutta la giornata di oggi. Ore decisive per le sorti della pazza vendemmia 2021.

Rischio meteo C’è chi fa la danza della pioggia, ma oggi potrebbero arrivare temporali e grandine

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Terra arida e foglie gialle in un vigneto di Radda, una delle zone più alte e fresche del Chianti Classico
A secco Terra arida e foglie gialle in un vigneto di Radda, una delle zone più alte e fresche del Chianti Classico

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