LA NUORA, LA SUOCERA E IL RUOLO DEL CENTRODESTRA
Caro direttore, l’intervento dell’ex senatore Stefano Passigli sul Corriere Fiorentino di ieri non poteva lasciarmi indifferente. Parlare a nuora perché suocera intenda è un proverbio che mi è sempre piaciuto. E mi viene il dubbio che la nuora sia il centrodestra e la suocera il sindaco Nardella. Perché nel «generoso» proposito di difendere la capriola del sindaco (che prima si arrabbia per l’obbligo di dimissioni del primo cittadino per candidarsi alle Politiche e poi lancia l’idea di modificare la legge onde consentire il terzo mandato ) Passigli se la prende con le «polemiche del tutto fuori luogo del centrodestra le cui preoccupazioni dovrebbero essere del tutto diverse» sottolineando che «la destra fiorentina ha avuto un ruolo solo nelle primarie che hanno designato i candidati a sindaco del Pd», invitandola a interrogarsi su quale modello di Firenze post pandemia intenda proporre. Uno schiaffo, e anche di più, alla nuora, insomma. L’ex senatore snocciola poi un preciso elenco di istituzioni e comparti su cui basare un nuovo sviluppo fiorentino. Soggetti che potevano essere già sostenuti ben prima dell’emergenza Covid, aggiungo io. Tradotto: Passigli fa un attacco frontale alla gestione delle politiche artistiche e culturali della giunta Nardella. E qui arriva la suocera, Nardella, probabilmente destinatario di un messaggio sul prossimo assessore alla Cultura, viste anche le voci di un possibile trasferimento di Tommaso Sacchi a Milano. Di certo quella di Passigli è una bocciatura piena.
Quanto alla destra fiorentina, l’ex senatore fa riferimento alle primarie 2009 vinte da Matteo Renzi, peccato che se le aggiudicò con circa 5.000 voti di scarto sul secondo classificato. 5.000 voti «di destra e da destra»? Suvvia siamo seri. Passigli afferma che il centrodestra debba porsi la questione del modello di Firenze post pandemia per superare il cosiddetto turismo «mordi e fuggi». In realtà la destra se lo è posto molto prima della pandemia in ordine all’accessibilità dei luoghi della città a partire da un’altra visione del centro storico «allargato» qual è il nostro in rapporto alla Ztl istituita. Se vogliamo coniugare lavoro, aziende, servizi e residenza dobbiamo pensare a come ci si arriva e a dove si sosta. Non basta il tram a risolvere tutto.
Il centrosinistra non ha mai voluto realizzare alcun parcheggio in centro a servizio della residenza e del piccolo commercio e ha voluto una Ztl diurna dalle 7.30 alle 20 nei giorni lavorativi. Ha spinto fuori dal centro buona parte delle facoltà universitarie con la creazione di un polo di dubbio gusto a Novoli. Ha rinunciato a qualsiasi importante opera per dirigere il traffico su gomma aldilà dei viali, che saranno ridotti per ospitare le tramvie. E non possiamo dimenticare il peso della pressione fiscale, anche locale, sulle imprese: l’aliquota Imu sui fondi commerciali è al massimo di legge (1,06%) e sulle attività commerciali la Tari pesa per il 65%. Sono anche queste le scelte su cui si fonda un modello di città, le scelte del centrosinistra di Passigli che ha governato ininterrottamente dal dopoguerra. Le abbiamo combattute e abbiamo fatto molte proposte. Come stiamo facendo a tutt’oggi consapevoli che il nostro ruolo è affidato dagli elettori. Quello di Passigli era di aiutare Nardella?
❞ Il tema del superamento della città mordi e fuggi ce lo siamo posto anni fa, è il centrosinistra a non aver fatto nulla in questo senso