«Oriana Fallaci, donna libera da rispettare»
L’omaggio di Nardella al Cimitero degli Allori a quindici anni dalla scomparsa
«Un debito di riconoscenza ripagato». Con queste parole e con questo spirito ieri mattina al cimitero degli Allori il sindaco Dario Nardella, il presidente del Consiglio comunale Luca Milani, l’assessore alla cultura della memoria Alessandro Martini, il presidente della Commissione cultura del Senato Riccardo Nencini e la presidente del cimitero evangelico Francesca Paoletti, hanno ricordato il quindicesimo anniversario dalla scomparsa di Oriana Fallaci. Un atto di riconciliazione dopo anni di polemiche e divisioni su questa figura di grande intellettuale che ha avuto risvolti divisivi nell’ultima parte della sua vita.
«È stata una donna libera — ha detto il sindaco Dario Nardella di fronte alla lapide che riporta il semplice epitaffio “Oriana Fallaci, scrittore”, come voleva essere chiamata lei, con declinazione al maschile — e questo è l’unico termine col quale si può caratterizzare la sua esistenza, e la sua complessa opera». Parlando del tema della libertà, con queste parole del sindaco postate anche sui suoi canali social, qualcuno ha anche colto l’occasione per «occupare» il ricordo e la figura di Oriana Fallaci per polemizzare sull’estensione del Green pass perché «se la libertà è un diritto, allora togliamolo», dimostrando come le strumentalizzazioni politiche e le polemiche non risparmino nemmeno la memoria dei defunti. Nardella ha anche ricordato l’intitolazione alla Fallaci, alcuni anni fa, di un largo alla Fortezza da Basso. A promuovere l’iniziativa è stato il Consiglio comunale che ha voluto ricordare «una concittadina che ha sempre avuto un legame ed un amore speciale per la città, un grande coraggio nell’esprimere le proprie opinioni — parole di Luca Milani — senza la necessità di stare da una parte o dall’altra perché, come ci ha insegnato Oriana Fallaci, il mondo è complesso e le risposte che possiamo dare sono complesse. Oriana Fallaci deve essere riletta e mi auguro che con oggi si possa mettere un ‘punto e a capo’ nel rapporto tra Oriana Fallaci e la città di Firenze».
«Come diceva Oscar Wilde: le persone le puoi amare o non amare ma se sono persone libere le devi rispettare — ha concluso Nardella — Credo che qualunque tentativo di incasellare la sua opera in posizioni ideologiche o strumentali, la sua vita così ricca, complessa e poliedrica sia un esercizio sterile e offensivo della sua memoria. Se la vogliamo ricordare la dobbiamo leggere: dalla prima all’ultima opera, solo così capiremo la caratura di donna intellettuale e libera. Era fiorentina, la si può amare o no, ma la città rispetta la sua libertà».
❞ La sua vita e la sua opera non possono essere incasellate in posizioni ideologiche o strumentali