L’ESAME INZAGHI PER CAPIRE LA STRADA
Domani è un altro giorno, diceva Rossella O’Hara nel celebre finale di «Via col vento», film culto di moltissimi anni fa. Parlando di calcio noi ci limitiamo a dire che domani è un’altra giornata. Di campionato. Il calendario ammucchia gli impegni e non concede tregua né spazio a un minimo di presunto riposo. Così, per la severa legge della serie A colma di partite, succede che la Fiorentina, tanto per restare nei fatti nostri, invece di cullarsi sulla soddisfazione della terza vittoria consecutiva, venga sottoposta al molto severo esame casalingo contro l’Inter che ha catapultato senza pietà ben 6 palloni nella porta del Bologna, dando luogo al punteggio finora più sfarzoso di questo campionato. Poi, per la squadra di Italiano, ci sarà la trasferta di Udine, che qui ci limitiamo soltanto a segnalare. Ma quello contro l’Inter, che il sempre movimentato Simone Inzaghi dirige nervosamente dalla panchina (modo di dire, è sempre in cammino su e giù, come molti i suoi colleghi ), ha tutta l’aria di un ingrato ma fascinoso compito perché non perdere sarebbe quasi come e vincere sarebbe come volare. Il compito è molto impegnativo, su questo non esistono dubbi. Ci sarebbe voluto un calendario più dolce in questo tambureggiante inizio di campionato.
Ma così va il mondo e tanto vale affrontarlo senza lamenti. Del resto la Fiorentina delle ultime partite, chiuse con tre vittorie consecutive, non è una squadretta debole o in crisi, anzi ha mostrato buone qualità, un’inquadratura tattica efficace e soprattutto un sorprendente recupero di giocatori semi-cancellati dai quali ci si aspettava poco (vedi Saponara) e che invece hanno dato molto. Un primo bilancio, dopo appena quattro giornate di campionato, è certamente positivo sia per gli ultimi tre risultati sia per il rendimento della squadra.
La Fiorentina di questo inizio di campionato gioca tranquilla, come se avesse sempre capito la partita già prima di entrare in campo. Non è debole, e forse neanche così forte da impressionare, ma la difesa funziona, il centrocampo anche e l’attacco ha sempre segnato. Il compito di Italiano, che ha già fatto molto recuperando gioco e giocatori, è ora quello di unire alla fiducia, ormai già afferrata dai suoi calciatori, la certezza di non far calare la squadra da questi livelli, ma semmai di aggiungere.
Somiglia a qualche sua antica, o meno antica sorella, questa Fiorentina? Per ora non si individuano tracce di parentela con le squadre viola del recente passato, ma semmai con lo Spezia di Italiano che giocava bene nei tre settori e che aveva come unico limite quello di non diffondere le sue qualità in modo vistoso perché rappresentava un angolo di calcio con una bella storia ma con poca attualità. E poca propaganda.
Domani sera, insomma, nel notturno ed ingrato orario (soprattutto per i giornalisti) avremo una prima risposta di fondamentale importanza perché se la Fiorentina sarà competitiva con l’Inter il suo cammino nel campionato resterebbe promettente. Anche se — è bene sottolinearlo — la strada è lunga.