Via allo stato di agitazione e lettere ai prefetti «La sanità è in ginocchio»
I sindacati contro la Regione: assumere o resteranno le macerie Giani e Bezzini replicano: «Sì al dialogo e ai contratti a tempo»
Da due anni non si incontravano tutti insieme e la Toscana è la prima regione in Italia dove tutti i sindacati confederali proclamano lo stato di agitazione in sanità per la carenza di personale. Per i sindacati la Regione non sta sostituendo medici e infermieri che vanno in pensione o che vengono sospesi perché no vax. La Regione ribatte di aver assunto circa 600 sanitari e di essere aperta al dialogo.
Erano quasi due anni che quadri e delegati sindacali della sanità toscana non si riunivano in assemblea. Ieri, alla casa del popolo di San Bartolo a Cintoia, con 120 persone, c’è stata la prima, e per ora unica in Italia, assise plenaria di Cgil, Cisl e Uil per lanciare lo stato di agitazione contro la decisione della Regione di congelare gran parte delle nuove assunzioni in sanità. «Assumere, per coprire almeno il turn over», ovvero i pensionamenti, è la parola d’ordine.
Dopo il dibattito, che si è tenuto in mattinata, nel pomeriggio i vertici dell’intersindacale hanno scritto al governatore Eugenio Giani e al presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, per chiedere un confronto. Inoltre, hanno inviato una lettera formale al prefetto di Firenze (invitando tutte le realtà sindacali delle province toscane a fare altrettanto con i propri prefetti) per avvisarlo dello stato di agitazione e, quindi, far scattare i tentativi di mediazione previsti dalla legge.
Se il dialogo tra sindacati e Regione dovesse dare una fumata nera, sono già previste iniziative locali di protesta, ma non è esclusa una manifestazione generale in piazza del Duomo a Firenze, sotto la sede della giunta regionale. «Con il blocco quasi totale delle assunzioni nel secondo semestre del 2021, e da questo punto di vista quello della Toscana è un caso unico in Italia, a fine anno arriveremo ad avere 1.200 infermieri in meno a causa dei pensionamenti», tuona Riccardo Bartolini, di Fp Cgil. Il casus belli nasce da un buco nel bilancio della sanità stimato in 400 milioni di euro: «Alla Toscana mancano 150 milioni di euro dal governo per coprire le spese Covid: così, con una pandemia in corso, si lavora con le stesse risorse del 2019 — dice Mario Renzi, di Uil Fpl — Ma è un bilancio da 8 miliardi e mezzo, non si può mettere in ginocchio la sanità per così poco». Per Mauro Giuliattini, di Cisl Fp, «la Regione sbaglia addirittura i conti, perché calcola il costo di 1.700 assunzioni di infermieri dello scorso anno; ma nel frattempo ci sono stati quasi 1.300 pensionamenti, in pratica 60 milioni di euro risparmiati». «C’è chi sta facendo circolare ad arte la parola “commissariamento” della sanità, solo per spaventarci», dice Bruno Pacini, Cgil.
All’assemblea, ieri è stato ricordato che congelarle fino a marzo 2022, quando sarà redatto il bilancio del 2021, significherebbe «raccogliere le macerie del sistema sanitario», con l’inevitabile taglio di molti servizi. Ma il goverpersonale natore Eugenio Giani ribatte: «Non siamo dinanzi a un blocco per far quadrare i conti della sanità come sostengono alcuni in modo fuorviante e strumentale — ha spiegato — Negli ultimi due mesi sono state autorizzate 610 assunzioni tra cui 240 medici sulla base di comprovate necessità».
L’assessore alla Salute Simone Bezzini, in una nota, assicura il dialogo ai sindacati e precisa che dal 5 agosto ci sono state 606 «assunzioni o proroghe» di contratti già in essere. Inoltre aggiunge di aver autorizzato le aziende sanitarie a sostituire, con
Il nodo dei sanitari no vax Ieri l’Ordine dei medici di Firenze ha sospeso altri ottanta camici bianchi ora la valutazione dei singoli casi per la conferma dello stop
a tempo determinato, i sanitari sospesi perché non vaccinati. «Condividiamo totalmente le preoccupazioni dei sindacati — dice Bezzini — sulla necessità di incrementare la dotazione complessiva del Fondo Sanitario Nazionale».
Le sospensioni, intanto, aumentano: all’Ordine dei medici di Firenze sono arrivate ieri altre 80 notifiche su medici da escludere dall’albo (che si aggiungono alle 25 sospensioni già attuate, anche se l’Ordine farà una verifica sui singoli casi, perché nelle precedenti comunicazioni erano stati segnalati 15 medici invece vaccinati). Ora la giunta deve anche far fronte all’opposizione in Consiglio regionale, col fuoco incrociato di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, che reclamano Giani e Bezzini in aula.