«Santa Croce ostaggio di movida e rifiuti»
Assemblea ieri in piazza. «Noi non vogliamo farci cacciare dal centro»
Dai palazzi di Santa Crocesi vedono delle grandi macchie scure. Sono un misto di urina, vino, birra e chissà cos’altro. I residenti le hanno filmate per denunciare la situazione in cui versa la piazza nei fine settimane. «Noi non ci rassegniamo».
Quelle che potrebbero sembrare pozzanghere d’acqua in realtà sono un misto di urina, vino, birra e chissà cos’altro. Le gigantesche macchie scure, ben visibili nei video girati dai residenti tra le 4 e le 6 di sabato e domenica mattina, ricoprono quasi per intero il sagrato della basilica di Santa Croce. Arrivano fino al gradino dei tre ingressi, dove ci sono anche montagne di bottiglie, lattine, spazzatura di ogni genere.
«Ogni fine settimana è così, ma noi non ci rassegniamo. E siamo pronti a ogni tipo di protesta per preservare la chiesa e per il nostro diritto alla salute», minacciano più di cinquanta residenti che ieri si sono dati appuntamento sotto il dehors del Finisterrae — insieme a un avvocato — per decidere quali azioni intraprendere.
Dehors che, come racconta il titolare del locale, sabato mattina si è trasformato in un ring con tanto di pubblico attorno a incitare. «Prima che la mala movida ci cacci e ci costringa a trasferirci altrove vorremmo provare noi a bonificare questa piazza. Abbiamo scritto decine di lettere al Comune, a Nardella e agli assessori competenti e non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Adesso proveremo col prefetto e la Procura», si sfoga chi vive in piazza Santa Croce, per nulla rassegnato a passare in bianco tutti i fine settimana.
Bisogna in tutti i modi preservare la basilica — è il grido di disperazione che arriva dai residenti — e disperdere le centinaia di giovani che si riuniscono sul sagrato riducendolo un letamaio, sparando la musica ad altissimo volume con casse potentissime, bevendo fino a stare male, urinando e vomitando sui portoni storici della chiesa, sul basamento della statua di Dante e sugli ingressi delle abitazioni. «I primi ad arrivare sono gli studenti Erasmus spagnoli, seguiti poi dai venditori abusivi di alcol, dagli spacciatori e infine da decine e decine di ragazzini. Sabato ho chiesto ad alcuni di loro di abdella bassare la voce altrimenti avrei chiamato la polizia e il risultato sa qual è stato? — racconta Mario, nato e cresciuto in via delle Pinzocchere — Che per dispetto hanno suonato i campanelli del palazzo per tutta la notte. Nardice di voler riportare i residenti in centro e poi tollera tutto questo?».
Il primo passo, deciso ieri, è quello di formare un comitato antidegrado, «non escludiamo, attraverso il legale che abbiamo contattato, di fare una sorta di class action contro il Comune per la sua immobilità come accaduto in altre città italiane. Qui viene leso il nostro diritto al sonno e alla salute. Molti di noi hanno iniziato a prendere psicofarmaci, per dormire e per le crisi di panico e ansia che questa situazione sta creando».
Come accaduto per altre piazze e altre strade della città, in Santa Croce si chiede un presidio fisso delle forze dell’ordine dalle 23 alle 4 del mattino ma anche di chiudere il sagrato. Come? Con una cancellata o una cordonatura: «Avevamo già presentato una richiesta alla soprintendenza ma ci è stata bocciata. Ora però si torna all’attacco, perché se è stata accordata per Santo Spirito deve essere accordata anche per Santa Croce dove i problemi sono simili».