«Toscana in grave ritardo sul Pnrr»
La Cisl: a oggi nessun progetto per intercettare i fondi europei
La Cisl lancia l’allarme su quello che, a suo giudizio, è l’immobilismo della Regione Toscana sul Pnrr, il piano che dovrebbe convogliare sul territorio ingenti fondi per spingere la ripartenza dell’economia nella fase post Covid. Secondo il segretario generale della Cisl Toscana, Ciro Recce, le altre regioni si stanno dando da fare per elaborare progetti in grado di attrarre le risorse europee in arrivo, mentre la Toscana è in stallo.
«Sul Pnrr la Toscana è in netto ritardo e rischiamo di perdere un treno che non ripasserà: mentre altre regioni hanno già costruito o stanno costruendo progetti per accedere alle risorse che saranno rese disponibili a livello nazionale, qui non si è neppure iniziato a parlarne. Così ci resteranno solo le briciole», dice Recce. «Le notizie e i segnali che ci arrivano dalle altre regioni ci stanno molto preoccupando, perché ci raccontano di progetti in avanzata costruzione, di realtà territoriali e regionali pronte a scommettere su precise linee d’azione. Qui invece settimane e mesi passano e non vediamo nessun movimento, nessuna iniziativa nei palazzi regionali. Ma a chi altri spetta se non alla Regione costruire una strategia toscana per il Pnrr?». Recce chiama in causa Giani: «C’è bisogno a questo punto che il presidente in prima persona faccia chiarezza: chi coordina l’azione su questa partita strategica, chi ha il compito di raccogliere e mettere insieme i bisogni e le idee delle tante realtà toscane?».
La Cisl chiede che «si avvii il confronto, c’è la necessità di definire dei progetti precisi, di valutarne qualità, adeguatezza, tempi di realizzazione, di definirne le ricadute occupazionali, anche sul fronte della qualità del lavoro e della sua sicurezza. Se non sapremo accedere a questi ingenti fondi e non sapremo spenderli bene, in modo strategico, il divario tra noi e chi avrà saputo farlo aumenterà e rischiamo di scivolare verso il basso nella classifica delle regioni, per occupazione, ricchezza e quindi per qualità della vita, perché se non si generano risorse non si riescono a finanziare i servizi essenziali». Il governatore Giani, ieri a Roma per la vertenza Gkn, si è preso qualche ora per replicare — spiegano dalla Regione — «vista la delicatezza del tema».
L’attacco Il segretario Recce: «Giani faccia chiarezza: chi coordina l’azione su questa partita? Rischiamo di restare con le briciole»