E all’Arena il Pisa capolista sfida il Monza di Berlusconi
C’è chi l’ha ribattezzata «La sfida tra i magnati»: Alexander Knaster contro Silvio Berlusconi, diversi nel carattere, simili nella (sconfinata) disponibilità economica, dimostrata a forza di investimenti milionari compiuti per consentire ai rispettivi club, Pisa e Monza, di raggiungere un obiettivo — la promozione in serie A — adesso comune. Nel presente, per i brianzoli. In un futuro non troppo lontano, per i nerazzurri. Soltanto le tempistiche non convergono. Ed è anche comprensibile, considerato che Knaster è proprietario del Pisa da appena otto mesi, periodo piuttosto breve, nel quale ha comunque già sborsato all’incirca 30 milioni, tra acquisizione del 75% delle quote e potenziamento sia delle strutture (realizzazione del centro sportivo e restyling dell’Arena Garibaldi), sia di una squadra in testa da
Chiellini, Corrado, Knaster
sola a punteggio pieno in serie B dopo quattro giornate. A sorpresa, ma neppure troppo. Il confronto interno di stasera (ore 20.30) proprio contro il Monza nel primo turno infrasettimanale di campionato, unito a quello di domenica pomeriggio in casa del Parma di Buffon, servirà a comprendere meglio se la formazione di Luca D’Angelo potrà davvero lottare per salire in serie A. Subito e addirittura senza passare dai playoff, da centrare necessariamente dopo averli mancati nelle ultime due stagioni. Pervasi da un entusiasmo che in città si fatica a contenere — sabato a Vicenza il settore ospiti era esaurito e così sarà domenica a Parma — i nerazzurri continuano a ripetere, quasi fosse un mantra, che «bisogna pensare ad una gara alla volta, tutte sono difficili». L’allenatore indica la via, i giocatori la seguono. Titolari o no, poco importa: chi entra dalla panchina, infatti, incide eccome. Lucca a Terni, Birindelli e Mastinu a Vicenza.