Grosseto, alla prova l’asse Pd-Cinque Stelle in terra toscana
L'uscente Vivarelli Colonna (centrodestra) parte favorito. Culicchi ci prova. I renziani da soli
La matematica dice che la partita è complicata, con i due schieramenti (ai risultati delle scorse Regionali) staccati di poco. E, vista la frammentazione in 15 liste e 8 candidati sindaci, che il ballottaggio potrebbe essere quasi certo. Ma il clima non è proprio da campagna elettorale infuocata, a Grosseto, nonostante il profluvio di gazebo dei vari partiti (quattro in 200 metri). La città più grande chiamata al voto in Toscana respira altro: una stagione turistica da ricordare, l’ultimo scampolo di un’estate con dati della pandemia più bassi della regione (soprattutto grazie alla demografia).
Basso però è lo scontro politico. In tanti, dopo cinque anni dell’amministrazione di centrodestra di Antonfrancesco Vivarelli Colonna, rispondono: «Ma come vuoi che vada a finire». Il centrodestra un anno fa era quasi al 48% e staccava la coalizione di Eugenio Giani di circa 6 punti. Se lo sono detti anche nel centrosinistra, evidentemente, che ha penato non poco a trovare il candidato di coalizione che qui vede Pd, M5S (se riprendesse i voti del 2020 riaprirebbe la partita, ma a livello locale si sa è più debole), sinistra e forze civiche. Alla fine, è stato scelto il segretario Pd, Leonardo Culicchi, assicuratore ma anche scrittore, nei Dem dal 2016 dopo essere approdato in consiglio comunale come civico. «Siamo partiti tardi, ma recuperiamo» dice mentre si presenta con il sindaco «eretico» del Pd Giorgio Del Ghingaro e Rossano Ercolini a parlare di rifiuti zero. Una scelta di campo chiara. L’assicuratorescrittore contro l’imprenditore agricolo e nobile. Il secondo si è presentato dicendo di aver raggiunto il 96% del programma presentato 5 anni fa, le opposizioni si sono scatenate ricordando che sì, ha abbattuto l’ecomostro di Roselle ma da allora non ci sono progetti. E che, certo, i dati della criminalità parlano di 33% di reati denunciati in meno, ma la qualità della vita (fonte Sole 24 ore) è crollata.
Vivarelli Colonna sorride: «Conterà il civismo: 5 anni fa, alla prima uscita, la mia lista civica prese il 10%. Figuriamoci ora» taglia corto il sindaco uscente, un attimo dopo aver consegnato ai suoi vigili il premio per la miglior polizia municipale d’Italia. E snocciola che «con la vincita del bando periferie, 15 milioni, avremmo fatto il 125% rispetto alla programmazione. Siamo i primi ad aver chiesto i fondi Pnrr in Italia, 156 milioni. E arriveranno altri 15 milioni dai fondi Pinqua che ne attiveranno complessivamente 53 coi privati».
Entrando in centro, si vede, dai numerosi ponteggi, una certa vitalità. Ma non solo economica. Al dibattito del Pd, pomeriggio di lunedì, sui rifiuti ci sono 30 persone, «c’è un bel clima» si dicono i volontari. A 20 metri, inizia corso Carducci, dove Vivarelli Colonna è una presenza fissa, fermato dai cittadini.
Terzo incomodo, tra gli 8, è il candidato di Italia viva: perché a lungo i renziani erano in ballo per fare la coalizione col Pd, ma la presenza del M5S ha portato al veto. Così ecco che hanno candidato l’urologo Valerio Pizzuti. Ma come notano diversi commentatori, la frammentazione è più a sinistra (ci sono i candidati di Potere al Popolo Matteo Di Fiore e Dario Bibbiani del Pci, più l’ex M5S Emanuele Perugini) che nel centrodestra (Carlo Vivarelli si lancia con Italexit), e poi c’è Marcello Campomori di Grosseto al Centro. Anche se poi si vede che la coalizione di Vivarelli Colonna vede soprattutto l’attivismo di Fratelli d’Italia.
«La narrazione del plebiscito mi pare sia finita, ci crediamo davvero», dice l’assessore regionale Leonardo Marras, che qui fa provincia: non ne è stato solo presidente, degli 11.500 voti al Pd nel 2020 lui ha portato oltre 7 mila preferenze. Lui ci ha provato a fare l’accordo con Italia viva, «ma in
Ballottaggio sì o no Il sindaco: 5 anni fa la mia lista prese il 10%, figurarsi ora... L’avversario: recupero
Posizionamenti Confartigianato si schiera con la giunta, il candidato di centrosinistra contro la Cna
tutta Italia hanno rifiutato l’accordo com M5S. Un errore». Lui, uomo forte dell’economia della giunta Giani, spera che il mondo economico segua il centrosinistra. Pizzuti rimanda la palla in campo avversario: «La campagna elettorale è tranquilla, i confronti sono civili. L’accordo col Pd? Come dice Renzi, il Pd ha preferito il M5S, l’antipolitica. Scelta legittima, ma in politica non ci sono solo scelte numeriche ma di principio. Non mi sono confrontato sul programma M5s: non abbiamo scelte dogmatiche, loro hanno proposto solo una legge elettorale, che porta alla riduzione degli eletti. Con loro non c’è dialogo».
Tra le categorie, però, invece movimento c’è. Se Confartigianato, presieduta da Gianni Lamioni, si è schierata ufficialmente con Vivarelli Colonna, le altre categorie hanno inviato 12 domande a tutti i candidati in cui si chiedono interventi che, evidentemente, finora qualche risposta non l’hanno avuta. Ci si è fiondato sopra Culicchi, peraltro rivolgendosi a Confcommercio e criticando la Cna (storicamente più vicina al centrosinistra). «La prima partita è arrivare al ballottaggio. E poi, tutto viene di conseguenza, sarà una seconda partita» giura Culicchi, a dieci giorni dalla fine di una campagna elettorale civile, ma soprattutto civica.