MANIFESTO A METÀ
Quarantacinque minuti con un ritmo da calcio europeo, con la Fiorentina che sembra una squadra della Premier e l’Inter nella parte della malcapitata italiana in affanno a cercare di tappare le falle. Un primo tempo che potremmo prendere a manifesto dell’idea di calcio di Vincenzo Italiano, un assaggio di quello che potrebbe essere la sua Fiorentina nel prossimo futuro se la società riuscirà a tenere il passo di questo allenatore pieno di ambizione e di coraggio. Talmente spavaldo da presentarsi contro i campioni d’Italia con il centrocampista Benassi a fare il terzino destro. Un azzardo (che poi in parte lo ha punito perché l’ex granata acerbo di meccanismi difensivi ha tenuto in gioco Darmian sul pareggio) dettato però anche da una rosa che, nonostante l’avvio sprint di campionato, qualche lacuna ancora ce l’ha soprattutto sugli esterni dove anche Sottil (nonostante il gol) non ha certo lo stesso spessore (e la stessa esperienza internazionale) di Nico Gonzalez ma nemmeno dell’acciaccato Callejon. Se test doveva essere quello contro l’Inter, il bicchiere viola è per buona parte pieno. Perché per la seconda volta in questo avvio di stagione la Fiorentina ha messo in difficoltà una grande del campionato: all’esordio la Roma, ieri i nerazzurri. E perché nonostante la sconfitta l’impressione è che Vlahovic e compagni abbiano comunque fatto un passo avanti nella consapevolezza di poter recitare un ruolo importante in questa serie A, magari bruciando le tappe e puntando subito a un posto in Europa. Fin qui, dunque, le tante note positive. Ma c’è anche il risvolto della medaglia: i viola, fino a oggi, hanno sempre subito almeno un gol. E se contro squadre di seconda fascia l’attacco viola può garantire quasi sempre «almeno una rete in più», contro corazzate come l’Inter certe leggerezze difensive finiscono per essere letali e rovinare (a livello di punti) quanto di buono costruito con tanta fatica e qualità. Finale su Gonzalez: dopo tanti complimenti, è il caso di una prima tirata d’orecchie. Non tanto per il rosso di ieri ma per la sua pesante assenza domenica prossima a Udine.