Pd-Giani, oggi confronto sul maxi rosso in sanità
Vertice fra il gruppo in Consiglio regionale e il governatore I Dem chiederanno conto del buco di bilancio e delle assunzioni
Se non è una resa dei conti, gli stessi protagonisti la definiscono «una richiesta di chiarimento e confronto». Il gruppo del Pd in Consiglio regionale oggi si riunirà assieme al governatore Eugenio Giani per affrontare il nodo del disavanzo nel bilancio della sanità e del conseguente blocco (quasi totale) delle assunzioni. Se le dichiarazioni ufficiali sono molto prudenti — da Giacomo Bugliani che parla di «un’occasione per capire, senza allarmismi», a Enrico Sostegni che fa sapere che anche la commissione Sanità, da lui presieduta, si occuperà del tema —, dietro le quinte i malumori sono forti.
Il concetto che ricorre è «perplessità»: il Pd sembra non capire perché Giani abbia deciso per due mesi di non rendere pubblici i problemi contabili, visto che dipendono dal fatto che il governo non ha ancora assicurato la copertura delle spese Covid sostenute dalla Toscana durante il 2021. In Regione si parla di 200 milioni di euro di maggiori costi, di cui almeno 150 speravano venissero riconosciuti da Roma. «Il “buco” non dipende da una malagestione da parte della giunta, per questo non capisco il motivo per cui Giani non ne abbia parlato pubblicamente — dice una fonte interna al Pd — Avrebbe fatto bene a condividere il problema con la politica, con le parti sociali, soprattutto con gli altri governatori per creare una coalizione che ottenga dal governo ciò che spetta alle Regioni». «Delle due l’una — prosegue — O Giani domani (oggi, ndr) ci dirà che da tempo ha organizzato un fronte con le altre Regioni e che per qualche buona ragione non poteva renderlo pubblico, oppure, se ci dirà che non l’ha fatto, avrà fatto un errore politico». Nel Pd regionale, più d’uno si chiede come mai il governatore non abbia ancora contattato i parlamentari toscani del partito, per unire le forze e ottenere
❞ Fronte volontari Abbiamo sospeso la protesta del 25 settembre in piazza Duomo Ma vigileremo sugli impegni presi e richiesti da noi da tempo
dal governo Draghi le risorse per coprire le spese legate agli hub e al personale per le vaccinazioni, alle Usca, ai dispositivi di sicurezza, ai centri per le cure intermedie. Ora la Regione cerca di risparmiare grazie al blocco quasi totale delle assunzioni, che, visti i pensionamenti, sovraccarica chi è ancora in servizio: «Di certo non sono i lavoratori della sanità a dover scontare questa situazione. Questo a Eugenio glielo diremo con chiarezza», spiegano dal Pd.
Oggi pomeriggio, il gruppo Dem era pronto a incalzare il suo presidente anche sulla guerra con le Misericordie. Ma stavolta Giani ha incassato un successo in extremis, sventando il rischio di una clamorosa protesta: ieri, infatti, è arrivato l’accordo dopo un incontro che Misericordie Anpas e Croce rossa chiedevano invano da mesi, per vedersi riconosciute i contributi per le maggiori prestazioni legate al Covid. Una nota della Regione, ieri, ha spiegato che la trattativa si è risolta «con la soddisfazione delle parti»: tra una settimana, l’assessore Simone Bezzini ufficializzerà l’aumento di budget. «Abbiamo deciso di sospendere la manifestazione del 25 settembre, ma manterremo comunque l’attenzione per la verifica degli impegni assunti oggi dalla Regione e richiesti da tempo dalle Misericordie», spiega il presidente Alberto Corsinovi.
Se col terzo settore è arrivata la pace, i sindacati di medici, infermieri e oss, sono sul piede di guerra. Lunedì, Cgil, Cisl e Uil hanno dichiarato lo stato di agitazione. Fials, invece oggi sarà in Prefettura e senza intesa andrà allo sciopero.